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giovedì, luglio 28, 2022

Fresca ardenza.

A volte, per un cambio di prospettiva, basta un affaccio a nord - ovest. Non è così immediato, ma di certo offre una visuale nitida e rincuorante, il che è essenziale per poter proseguire il viaggio.
Mi affaccio, ogni tanto, e assaggio la mia porzione di infiniti spazi e profondissima quiete.
Ad maiora.

mercoledì, luglio 20, 2022

Dieci e non sentirli

Dieci anni fa, finalmente, mi laureavo. Ricordo quella giornata come una delle più calde della mia vita: già alle otto e trenta del mattino l'aria era irrespirabille, in quell'angusta aula dal soffitto basso in quel
di San Lorenzo. Eppure mai come in quel momento ho respirato a pieni polmoni il cambiamento. Auspicato, rincorso, afferrato, interiorizzato e consapevolizzato, portato alle sue estreme conseguenze per ripartire di slancio, non senza dolore e dubbi, ma consapevole dell'unicità del mio percorso. Consapevole di non aver portato avanti altro che i miei sogni e le mie aspettative, non quelle di altri, e felice per l'amore e il sostegno di quei pochi da sempre al mio fianco. Da allora sono già trascorsi dieci anni, e molte cose sono ulteriormente cambiate; nonostante tutto, i momenti di gioia intensa hanno decisamente surclassato quelli di sconforto. Oggi guardo al momento del mio diploma di laurea con gratitudine verso quel me stesso un po' più giovane, e al contempo scruto con speranza dinamica l'orizzonte degli eventi, verso il quale mi protendo con coraggio e anche un pizzico di sfida. Ad maiora, semper!

giovedì, luglio 14, 2022

Il confine.

Ammetto che il concetto di confine mi ha sempre appassionato, per via di questa sua ineffabile duplice valenza di luogo - nonluogo in cui si toccano e si contaminano mondi diversi, e al contempo di punto d'osservazione di ciò che è al di fuori, di ciò che ci atterisce e affascina lasciandoci senza fiato.
Il Vallo di Adriano è uno di quei punti privilegiati, dove puoi assaporare un silenzio e udire suoni ed emozioni di tanto tempo fa.

mercoledì, luglio 13, 2022

Insieme.

Mi hai lasciato silenzi profondi, ma soprattutto presenza assidua e confortevole. Oggi è come ieri e domani sarà ancora un'attesa, colma però della consapevolezza che sei oltre il tempo e le contingenze, che sei nell'immensamente grande e nello sconfinatamente piccolo.

martedì, luglio 12, 2022

Patavium

Porte che si spalancano su realtà cisalpine per viaggi lampo. Respirare volti e suoni nuovi, anche se per poco, mi ricorda che siamo cittadini del mondo. Di qualsiasi mondo.

domenica, luglio 10, 2022

Domenica. Respiri.

Angoli nascosti e cromatismi insperati si affacciano tra le fronde rigogliose, animate da fugaci ma intensi alito di vento marittimo. 
Una panchina letteraria mi attende. Qui ascolto ciò che è fuori e ciò che ho dentro, mescolando serenità a turbamento, cercando equilibrio in un angolo di verde così stranamente familiare.

venerdì, luglio 08, 2022

Di concerti annullati.


Un concerto degli Iron Maiden può non iniziare mai, mentre una bufera travolge transenne, palco e spettatori infuriati che non possono far altro che imprecare contro il dio del Rock e inzupparsi completamente di pioggia. Per fortuna che Vincenzo, mio grande amico e fedele compagno di eventi metallari, aveva un lenzuolo a fiori. Così, novello Quelo, profeta postmoderno de noantri, torno a cantare e a sperare dell'Epifania dei nostri beniamini.

giovedì, luglio 07, 2022

Il ruolo

Una comunicazione ufficiale, nel burocratese a cui tutti fatichiamo a rassegnarci, conferma la mia assunzione definitiva come insegnante: ho ottenuto il fatidico ruolo, docente in aeterno. Il ruolo: non è poi quello che tutti recitiamo nella vita? Spesso distrattamente, confusamente, tristemente e mollemente adagiati sul baratro. Questo ruolo da protagonista, invece, mi consente di guadagnare il proscenio; è una condizione esistenziale, badate bene. Credo di essere stato sempre proteso verso l'insegnamento e la trasmissione del sapere, verso l'ascolto dei più giovani, dei più indifesi e dei cuori sensibili. Quindi, a ben vedere, sembra quasi che questa nuova condizione sancita per decreto non sia affatto una sorpresa. E invece no: è una sorpresa e una gioia al contempo, perché dietro ad essa c'è un percorso tortuoso, sofferto e pienamente personale e intimo; come il primo attore che si prepara per settimane e mesi, così io ho lavorto alacremente e teatralmente, proiettato in assoluto verso quel ruolo così agognato. Ed ora gioisco per gli applausi a scena aperta, mentre il faro ancora mi acceca.

martedì, luglio 05, 2022

Un nuovo inizio, un mare infinito.

Poche cose rivaleggiano con un tramonto sul Mediterraneo. Le luci del cielo sfumano e si mescolano in un tripudio di mistica sofferenza di rosso che si tuffa dolcemente nel nero che monta dai flutti. Piccole luci si accendono qua e là, su una terrazza a ridosso del piccolo molo di Antignano, dove per la prima volta da molti anni riesco a soffermarmi e ad ammirare un miracolo della natura senza sentire l'esigenza di alzarmi e scappare via. La nave e la sua tempesta ci sono ancora, ma sono racchiuse nella bottiglia, custodite in un luogo sicuro dell'anima. La mia anima. E' sempre la stessa: turbolenta, nostalgica, ansiosa, ma al contempo desiderosa di scorgere i nuovi lidi che ad essa e a me si prospettano. In questo lungo percorso, nel mare sterminato della mia esistenza, sono finalmente approdato all'insegnamento: credo di aver cercato questa identità per anni senza conoscerne però la fisionomia. Riuscivo a sentirla, a seguire il suo richiamo, ma troppe erano le sirene che mi distoglievano e facevano esplodere la mia mente e il mio cuore. Troppo poche le occasioni cercate ed amate per scrivere, affidare all'inchiostro e alle parole il compito di rappresentare e sostenere i miei sentimenti. Troppa frenesia all'insegna del fare a tutti i costi, abbandonando i sogni e l'entusiasmo. Ora riesco a vedere bene oltre l'orizzonte infinito. Le luci che si accendono qua e là su ragnatele delicate di cavi elettrici mi indicano l'approssimarsi delle stella polare. Il mare è infinitamente grande e stupendamente luminoso in questo suo fugace ma intenso gioco di colori contrastanti. Resto qui, ma già veleggio.