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martedì, gennaio 30, 2007

impressioni di ieri e domani, o Dal finestrino.


La stazione ferroviaria di foligno ispira simpatia, quasi fosse uno zio coi baffi dal sorriso aperto che non vedi da un pò di tempo ; la immagini sempre nelle sere di mezzo inverno, avvolta dalle nuvolette di freddo vapore acqueo che escono dalla bocca dei viaggiatori intorpiditi sulle banchine, illuminata da quel chiarore arancione di lampade un pò vecchiotte.. La immagini così, come una stazione di transito, dove non sono poi tanti i viaggiatori che scendono, molti invece quelli che saltano sul treno delle 6 antimeridiane per recarsi al lavoro a roma, o magari a terni, o forse a perugia, ancora con la mente annebbiata dalla sveglia impietosa delle 5, già proiettati col pensiero tra coltri di piumoni soffici e profumati che attendono a sera..

Il tempo di guardare furoi dal finestrino, di notare gesti rapidi tra i capostazione, e il treno riparte, lentamente, adagio.

La notte è scesa e le falde del monte subasio respirano i canti soffusi dell' erba umida...

lunedì, gennaio 29, 2007

De fecatione- parte seconda



Quando il peggio sembrava passato, lotte intestine hanno ripreso a dilaniare la mia interiorità, acide sferzate di rabbia e turbolenza repressa. Nulla poté l' amica enterogelmina, evidentemente inerme dinnanzi agli strali di un malessere insidioso. E ritorno a raccogliermi, solo e pensieroso, questa volta nell' ufficio di casa.

Per dirla con sgamas, un altro bel post di merda..

Il primo capitolo è disponibile su " cineserie e varie futilità". L' inserto è gratis.

martedì, gennaio 23, 2007

Riaperture



Nuntio vobisse gaudium magnum, Il Guzzanti riaprì il sito con annesso forum questa mattina, dopo quasi due mesi di latitanza totale.

Era Ora!

lunedì, gennaio 22, 2007

Correre, correre..



Silenzio e fiamme ruggenti si inseguono nella notte. Il vento è caldo e spira mollemente, sospingendo in aria cumuli di polvere e cespugli secchi. Notte scura, a tratti immobile. Si squarcia all' improvviso in un turbine di rabbiosa cinèsi ad alta temperatura. Non capisco cosa mi abbia sfiorato il viso, ma la mia pelle brucia. Ho la prontezza di voltarmi e veder sparire un globo luminoso, fiammeggiante.

Il tempo di un battere di ciglia, poi nulla più.

Resto lì, massaggiandomi la pelle irritata, perplesso e deluso. Speravo fosse il mio autobus, e invece niente...

Il giorno della moderna età

Si svegliò e trovò l'inverno fuori alla finestra, una ciabatta sotto il letto e un impegno sulla scrivania. Il periodo non sembrava adatto allo studio dell'età moderna. A dirla tutta e fino in fondo, il periodo non sembrava adatto ad un sacco di altre cose, ma alcuni doveri andavano rispettati. Lo scontro mattutino con Imperatori, Re e Regine romanamente numerati, lo trascinò nella lettura e nell'appunto. Capì che poteva ricordare date e nomi, che l'esercizio non era impossibile. Capì che la storia la fanno anche i cretini ed ebbe il sospetto che gli Asburgo non pagassero l'ICI. Immaginò i Conquistadores spagnoli e il loro vaiolo da esportare. Lesse di battaglie, di Riforme e di Riforme contro le Riforme. E poi tutte le guerre e le rivoluzioni, le capocce tagliate, i Nobili che si lamentavano e i Re che piangevano e tutti gli altri giù a spalare merda. Ogni tanto appuntava una data di pace con annessa locazione geografica dal nome impronunciabile e poi riabbassava lo sguardo su una guerra che iniziava tre righe dopo. Passò molte ore in compagnia di Carlo, Enrico, Ferdinando, Luigi, Elisabetta, Solimano, Giulio, Paolo e Leone. E quando il tramonto si portò via la giornata, quando pensò che aveva fatto il fattibile, passò in rassegna tutta la regale brigata e stiracchiandosi, la ripose dove l'aveva trovata.

Nella foto, Carlo V. Me pare.

domenica, gennaio 21, 2007

Peppino Corona's Wish...



VORREI...

Vorrei essere quello che decide i numeri da dare ai mezzi pubblici.
Vorrei essere quello che decide dove piazzare i semafori.
Vorrei essere quello che stabilisce quanto deve durare il giallo.
Vorrei essere quello che sceglie i films da mandare in seconda serata.
Vorrei essere quello che ordina di trasmettere anche i titoli di coda.
Vorrei essere quello stabilisce che i quotidiani La Padania e Libero da oggi costano 50 E.
Vorrei essere quello che fa resuscitare Craxi per poterlo arrestare.
Vorrei essere quello che dichiara guerra alla Città del Vaticano.
Vorrei essere quello che assegna a Berlusconi un alloggio popolare a Tor Bella Monaca.
Vorrei essere quello che sfratta Berlusconi perché moroso.
Vorrei essere quello che ha abbattuto il DC9 dell’Itavia e dire scusate sono stato io.
Vorrei essere quello che ha inventato i supplì.
Vorrei essere quello che decide che se compri un capo di D&G dai l’equivalente in beneficenza.
Vorrei essere quello che decide che la produzione D&G è fuori legge.
Vorrei essere quello che decide che il Grande Fratello lo vince quello che resta vivo.
Vorrei essere quello………





venerdì, gennaio 19, 2007

Tg2 Dossier Storie

Domani sera, (sabato) alle ore 00.40 circa su Tg2 Dossier Storie, andrà in onda un servizio su Broadcastitalia e sull'Associazione Libere Voci che si occupano del recupero del materiale audiofonico delle radio libere. Chi può, lo veda. Ne vale la pena. Inoltre il link del sito di Broadcastitalia è presente su questo blog... dategli un'occhiata...

Che caxxo dico



Ambientare un film negli anni ' 70.. Certo che i cinematografari degli anni ' 70 non avevano di questi problemi. Cioè, vuoi girare un esterno? Non devi bloccare il traffico per buttarci dentro qualche auto d' epoca raccattata a fatica: la città è intasata da vagonate di automezzi ad hoc. Ti serve una faccia tipica, con basettone e zazzera credibili? Ne hai quanti ne vuoi.
Oggi, ambientare un film negli anni ' 70 è complesso se non hai un budget elevato, cioè se non ti puoi permettere di ricreare habitat e habitus. Qualcuno potrebbe farmi notare che il problema sussiste ogni qualvolta un cineasta tenti di girare un film d' epoca: più si va indietro nel tempo, più aumentano le difficoltà di ricostruzione. Beh, quel qualcuno farebbe meglio a tenersi quest' obiezione per sé, nessuno gliel' ha chiesta...

mercoledì, gennaio 17, 2007

Ho sognato?

Possibile che ieri ci sia stata una commemorazione alla Camera dei deputati avente come oggetto il defunto latitante Bettino Craxi, durante la quale è stato detto( alla presenza di molte cariche istituzionali, compreso il presidente della camera bertinotti) che il sunnominato ha commesso sì degli errori, ma è stato pur sempre un grande statista? Me lo sono sognato, non c' è dubbio. Un incubo dovuto ai peperoni che me sò magnato..

Santi Laici d' Italia


Come segnalato dal banner che ho sapientemente copincollato sul margine desro del blog, proprio sopra l' archivio, è possibile caricare dal blog di Beppe Grillo il calendario dei Santi laici d' Italia. Un patrimonio forse un pò avvilente perchè costituito da morti ammazzati, ma pur sempre un elenco di individui coraggiosi, o semplicemente di individui che hanno terminato di esistere a causa dell' ingerenza della criminalità comune, organizzata e organizzata dallo Stato. Vale la pena dargli una scorsa, magari anche due. I disegni sono di The Hand,che si conferma un' abile e versatile autore. Diffondete il banner tra i blog fratelli e non, mi raccomando!

Aug!

martedì, gennaio 16, 2007

Contributors, prestatemi bada!


Approfitto dello spazio che gentilmente mi concedo per porre un quesito ai miei cari collaboretors: come la vedete se ci facessimo tutti un bell' account google e passassimo alla versione beta del blog? E' un' operazione che prende cinque secondi, e in tal modo potremo continuare a scrivere anche sui bloggucci dei nostri amichetti che si sono fatti il restyling. Visto che voglio darmi una parvenza democratica, vi chiedo se la cosa vi garba. In caso contrario, continuiamo nel nostro caro, vecchio blogger.

Fatemi sapere, conoscete il modo per rintracciarmi.

Mi scuso con l' utenza( cioè noi) per avere approfittato di questo spazio communis per lanciare un messaggio personale e privato.. Anzi no, non mi scuso e vado a fumarmi una sigaretta.

Bllah!

sabato, gennaio 13, 2007

Quando spider- man era giapponese..

Assicuratevi alla poltrona.. Questo uomo ragno è da urlo!!

giovedì, gennaio 11, 2007

De Sinusite

E poi accadde che per un lasso di tempo che la scienza tende a definire " troppo ", si ritrovò a vivere chiuso in casa.


Dalla finestra aveva visto succedersi con cadenza regolare un trittico di giornate di sole, una giornata uggiosa, un'altra nuvolosa ed una di merda. Questa sua reclusione, dettata da un inconveniente batterico, lo aveva portato a compiere una serie di azioni ripetitive, noiose, ma soprattutto inusuali. E dunque alla sveglia seguiva un rito medicamentoso che lo portava ad ingerire sostanze nel numero di tre (3). Avveniva nell'immediato succedere il momento del pentolino con latte da riscaldare mentre il Tg1 raccontava di vicini scontrosi con tendenze omicide. Indi, colazione, piccole abluzioni e Aerosol con medicinale al sapore di uovo marcio nella durata di massimo venti (20) minuti. Nel tempo stabilito, rassegna stampa su Internet con approfondimenti sulle tendenze omicide dei vicini di cui sopra. Fine Areosol, inizio grandi abluzioni nel bagno in fondo a destra. Preparativi doccia bollente con sottofondo di radio, ma soprattutto radiogiornale con collegamento in diretta dalla caserma dove si trovavano questi cazzo di vicini con le manie omicide. E quindi doccia, asciugatura e vestizione casalinga da malato " collezione Inverno 2007 " comprendente di: mutanda nera informale, calzini grigi con elastico allentato e dunque maggiormente suscettibili alla forza di gravità, maglietta detta "della salute" con buco sotto l'ascella destra, pantaloni grigi tuta marca champion con elastico altezza caviglie che tende a compensare l'assenza di quello dei calzini, felpa verde con scritta gialla " 1955 " e aloni indelebili di macchie di unto d'annata e infine ciabatta elegante in finto scamosciato beige con imbottitura a costine bianche. Pronto per la giornata, dopo aver ricomposto il talamo malato si avviava allo studio di un periodo storico definito moderno su un apposito manuale gentilmente prestato da un collega. Ciò proseguiva fino alle ore 12.30 circa, orario di pranzo caratterizzato dalla preparazione della classica pasta con pesto, un pò di formaggio e pane per la scarpetta. Ovviamente tutto condito da telegiornale che stranamente apriva con la tragica notizia di Ronaldo che abbandona il Real... no... scusate è lo sport di Ialia1, ma subito su Rai1 veniva immediatamente ragguagliato sulla sorte giudiziaria dei vicini birichini. Fine pasto con lancio del piatto nel lavello e acquisizione della postura orizzontale sul divano per la visione di Starsky & Hutch. Alle ore 14.00 terminava il rilassamento e riprendeva di slancio lo studio fino ad orario da destinarsi. Qualunque fosse l'orario destinato, passava il pomeriggio fino all'ora di cena nel diletto di futilità varie. Infine, lo si vedeva avvicinarsi alla zona pasto verso le 20.00 e tornare in zona letto verso le 20.27. Completava la giornata nella visione di un film classificato come " roba di spari e cose di sangue " e prima di coricarsi per il giusto riposo ingeriva un altro paio di sostanze curative.

Sognò molto in quel periodo, soprattutto sigarette. Gli dissero che con la sinusite fumare è molto dannoso ai fini della guarigione. Non fumava da circa 141 ore. In compenso aveva mangiato tre ( 3 ) scatole di merendine ed era incazzato come un toro.

tanto per..(just because)

L'altro giorno incontro M.,come al solito allegra, come al solito cordiale, come al solito con qualcosa di insolito da dire. Mi racconta che sta preparando un esame all'università sugli indiani d'america, ne parla con passione ed in pochi secondi mi coinvolge in un discorso come al solito piacevole. Insomma pare che questi indiani d'america, irokesi in testa, credano nella completa identità tra cultura e natura, secondo loro non c'è distinzione alcuna tra i due concetti, che anzi si sovrappongono. "però, interessante" mi dico "hai capito questi indiani". Ma andiamo avanti. M. mi dice che secondo loro l'universo è strutturato da est a ovest(e non da nord a sud, dall'alto in basso come ad esempio nella nostra visione cosmologica) e che centrale è il concetto di "scorrevolezza". In buona sostanza, tutto ciò che si oppone alla scorrevolezza di un uomo, di un animale etc, da est verso ovest,costituisce il male, il negativo. Ora, a me questa cosa della scorrevolezza ha colpito molto, soprattutto perchè tempo fa, sulle colonne dei nostri blog si parlava di vita in termini di flusso. Non so bene dove voglio arrivare con questo discorso, e forse proprio da nessuna parte, tuttavia penso che in un'ottica di scorrevolezza uno possa anche permettersi di dire cose poco sensazionali, di fare discrosi tanto per. Magari , anzi sicuramente,ho travisato tutta la filosofia di sti indiani d'america; ma che ci volete fare,ho avuto sempre un debole per M. e qualsiasi cosa mi dice succede che dopo un pò mi distraggo. Una volta ci stavo pure provando con lei, ma poi andò male,peccato perchè mi piaceva. Ma ora è acqua passata, sotto i ponti, con rara velocità. Com'era la storia della scorrevolezza...?

mercoledì, gennaio 10, 2007

I-Tigi

27 anni per dire che non ci sono colpevoli. 27 anni di falsità e menzogne. Per Ustica il processo è finito, tutti assolti, non è stato nessuno...

Lo spadino pakistano


Tempo fa, il tabacco ergeva barricate di piacere nei miei alveoli, complici di un godimento che scandiva in poche sigarette la mia giornata:

Il primo tra la colazione e il dentifricio, passato a contemplare il panorama dei tetti milanesi.

Il secondo nella tarda mattinata, dopo un buon caffé macchiato caldo al bar, in compagnia del gabbiano J. Livingstone, riletto migliaia di volte.

Il terzo, tra pranzo e pennica, a scivolare i neuroni sotto un velo di suadente nicotina, onde riposare, rinforzare e preparare i muscoli pensieranti per possibili sviluppi serali.

Il quarto all'aperitivo, a ingaggiare innocue risse tra veleni apparentemente estranei, quali la nicotina e l'alcool, che sotto sotto tramavano certamente qualcosa contro il mio organismo.

E il quinto...
Ah, il quintus gaudimentus magnus!
Un artefatto di carta, cartoncino, il ben noto tabacco e...una pallina di pakistano nero come gli occhi chiusi nella notte.
La prendevo - caccolina! - e la stuzzicavo un po', me la rigiravo tra le dita e poi, con grande cautela, la costringevo a trasformarsi in un sottile serpentello scuro, lungo quanto bastava a insinuarsi tra i frammenti di tabacco già pronti per l'illecito abbraccio.
Chiudevo il tutto con precisione da orafo, mi recavo alla finestra sui tetti e una scintilla detonava i cinque minuti più liberatori del mio giorno.

Rimanevo sempre in sacra contemplazione, a osservare stupito come l'anguilla di pasta resinosa non seguisse mai il fratello tabacco, caduto in cenere: restava come infilzata nel resto della paglia una lingua sottilissima e incandescente, quasi un estremo saluto al tramonto.

martedì, gennaio 09, 2007

Andò stà Coradio? De Sosibusse..



Dice fa : corado nun se sa ndo sta, che fa, co' chi pparla. Dice che l' hanno visto che presentava er film in 5 città in contemporanea: Milano, Foggia, Napoli, Genova e Macerata, dice fa: Corado sta bene, anzi no, corado sta male, cià er viruzze de li marziani, anzi no, corado sta a Ostia a venne le grattachecche a li pinguini. Nzomma, Coradio cià li sosi come saddam, anzi ve dirò di ppiù: li sosi de saddam dal numero 7 al 16 se li è comprati lui un mese fa e j' ha fatto er restyling, ha fatto ' na grande opera de umanità sapendo che sti poracci sarebbero rimasti senza lavoro.
Coradio, quello vero, nun se sa ndo sta, comunque. Pare che stia imbarzamato drentro la cassapanca de un infermiere der policlinico che la tiene niscosta ner sottoscala de medicina ggenerale. Secondo n' antra voce, Corado sta a casa sua. Anzi, me sa che mò è uscitio..

Cose da grandi

Apro gli occhi, qualche foglio appeso al muro mi informa che è martedì. Un giorno del cazzo, un nome che rimanda al dio terrifico della guerra, che poi è anche un pianeta sul quale l' uomo sembra avere una necessità impellente di andare e dimostrare che c' è vita, e non capisce che probabilmente un organismo unicellulare non ha voglia di dire un cazzo ad un primate semievoluto o parzialmente involuto che si mette una vasca per pesci in testa. Ma tant' è.. Il mio calendario riporta fotografie quasi naif, paesaggi arancioni dei paesi dell' umbria, case antiche che seguono il sole in tute le sue gradazioni di colore e lo accompagnano a dormire, per poi accoccolarsi anch' essi nella notte silenziosa di paesaggi montani e immutati da centinaia di anni, proprio come i loro abitanti, pecorai o agricoltori che conservano le stesse frasi, gli stessi costumi ma indossano ora jeans lisi e blaterano al cellulare.

Smetto di guardare il calendario, non va; mi lavo con acqua fredda e strapazzo le mie gengive con un dentifricio alla menta, disgustoso. Il caffè è pronto, lo bevo e faccio colazione, segue una corposa pall mall degustata sul balcone facendo finta di far finta di aver fatto finta di assumere una posa, di quelle che dovrebbero stagliarti granitico contro l' orizzonte, alla ricerca di un pensiero perduto o affannosamente proiettato verso un dubbio. Non è così.

Stamattina non ho voglia di pensare a niente, e mi trascino.

Nemmeno una doccia lava via questa inutile attesa di Qualcosa che ha perso l' ultimo treno, almeno per oggi.

Perciò, mi butto su Lino banfi. Fumo altre tre sigarette, e attendo.

Nessun atteggiamento da adulto, né da bambino. Abulìa da assenza, apatia da cartolina?
Intanto le dita vanno da sole sulla tastiera, e il risultato sarà probabilmente una cacata, un ammasso di sterco informe che nemmeno puzza.

Però è mio..
Deriva trash..

Ho pizzicato questo spezzone di " spaghetti a mezzanotte".. altro che " nonno Libero". Scusate, ma ogni tanto ho bisogno di ridere sguaiatamente...

New Entry de lusso



Pepperepèèèè!!!!

Nuntio vobisse Tacium Magnum. Ufficializzo l' ingresso di un nuovo membro nel team dei pensatori pazzi del blog più brutto del mondo. Mister Tacho non ha bisogno di presentazioni, lo farà scrivendo il suo primo post: perciò, lo esortiamo a sbrigarsi, anche perchè l' azienda vuole dei risultati.

Benvenuto, Taciuz!

sabato, gennaio 06, 2007

Nicolò


- E questo era quello che ti volevo dire. Quello che avrei dovuto dirti parecchio tempo fa. Questa è tutta la mia verità -
Finì così di parlare e sentì i secondi scivolare lenti su loro due, su una musica impercettibile, su quella piazza a parcheggio gratuito, su un'assenza di voci, su una sigaretta dimenticata tra le dita. Aveva parlato senza imbarazzo, senza la paura di mostrarsi nudo. Sentì lo sguardo di lei abbassarsi, la vide giocare nervosa con due anellini e poi trovò parole per rispondere, per dire del coraggio che non gli credeva possibile, del sentimento che aveva nascosto. Si lasciò cullare da una piccola felicità femminile che nasce dal sentirsi importante per qualcuno. Rispose regalando un sorriso di imbarazzo, dolce di tenerezza. C'era nell'aria un profumo di verità che mancava da tempo. Un profumo che lo fece sentire sereno, parole semplici per dire di quanto più bello si possa dire. Si lasciarono all'ombra di un palazzo inumano, un saluto veloce come sempre e poi lui sulla strada del ritorno e lei con passo elegante verso un portone. Tornò sorridendo, ai clacson impazziti, a quel pedone maleducato, al raffreddore e all'accendino che aveva improvvisamente smesso di svolgere il suo pirico dovere. Tornò insieme a Tom Waits e cantò nei quarantacinque minuti di traffico sulla statale, sbirciando il buio vegetale che lo circondava nel suo andare a passo lento. Poi arrivò un semaforo, la risoluzione dell'ingorgo, un lancio a dignitose velocità, ancora il pensiero a lei e a quel sorriso. Arrivò alla fine del viaggio e pensò che per una volta, dopo tanto tempo, non era stato un personaggio. Aveva lasciato da parte i trucchi e le maschere, aveva detto - Io sono qui, io sono quello che vedi ora, in questo istante - Quel pomeriggio non era stato un poeta, un intellettuale da due soldi, un musico o un sognatore. Quel pomeriggio non si era fatto chiamare Scalia, Sammy o Nico Belò. Quel pomeriggio, a piazza Barcellona, ci andò con i capelli tagliati, felice come un bambino. Quel pomeriggio fu Nicolò e disse le sue semplici parole. Le più vere che avesse mai detto.

venerdì, gennaio 05, 2007

Ripòseno..



Dorme il porto, dorme il faro... dorme il mare nero e freddo.. E le navi, le barche, i battelli, le zattere? Dormono anch' esse, imprigionate in una fluida cappa d' oblio che si spande silenziosa sul pelo del mare, respirando sale e voci flebili... Il vento soffia a tratti, come un richiamo sottile ma inconfondibile e chiaro.. Dormono tutti, ma proprio tutti.. Qualcuno sogna? Impossibile dirlo...

..Per il momento, sento solo gente che russa fragorosamente.

mercoledì, gennaio 03, 2007

Di Nova Stagione

- Ao regà, io so' arivato - disse il conducente
- Bella - la risposta dalle retrovie.

Barcellona torno a guardarla dall'altra parte del mare. Barcellona è un viaggio di quindici ore, di risate e di bottiglie d'acqua. Barcellona è bella, ma non so se sono riuscito a capirla. Ho iniziato questa nuova stagione senza promettere, l'ho iniziata con la certezza della salita e la curiosità di chi comunque muove in una qualche direzione. Ora che anche il viaggio è passato, ora che la realtà circostante è tornata ad essere quella conosciuta, mi tirerò su le maniche, farò la capriola, e ricomincerò a correre. Per cantare i giorni passati, per raccontare di chi mi ha affiancato nel passo viaggiatore, troverò il tempo e le giuste parole. Per ora riposo gli occhi, conservo i pensieri buoni e aspetto le cinque pomeridiane per continuare a sorridere.