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sabato, settembre 03, 2022

Un nuovo inizio.

Primo settembre 2022, un nuovo inizio. Pensavo che l'entusiasmo avrebbe dissipato ogni mia resistenza, che l'impatto con la nuova realtà scolastica sarebbe stato da subito emozionante, e invece ammetto che il suo palesarsi è stato abbastanza anonimo, quasi deludente. Una presa di servizio è un atto burocratico, decisamente poco umano ed empatico, ed è stata rapida ed indolore; questo potrebbe essere un vantaggio, ma in realtà non è ciò che credo, perché mi aspettavo un momento decisamente più duraturo, quasi solenne, in cui la curiosità per le persone avrebbe giocato un ruolo importante. In realtà credo di aver soltanto procrastinato questo istante, ma non posso non pensare a quanto fossi eccitato lo scorso primo settembre e quanto mi sentissi davvero nuovo, pronto a compiere il salto. Credo che a questa miscela, al momento, manchi un unico ingrediente fondamentale, vale a dire la classe, quell'insieme di piccole identità in formazione, di vite eccezionali, che riempiono il senso del nostro essere insegnanti ed esseri umani. Perciò affronto con una relativa serenità anche l'impatto di alcune defezioni importanti tra i colleghi: dovrò fare a meno di presenze importanti nella mia quotidianità lavorativa e non, ma il mio cuore e la mia professionalità sono più solidi proprio grazie a chi non sarà più fisicamente presente in aula. Compresi, ovviamente, i miei ragazzi, il cui percorso triennale è stato uno dei momenti più incisivi e sentimentalmente potenti della mia vita finora.

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