Non era previsto
... Così cantava Max Gazzè. L'imprevisto è parte della vita. Forse ne costituisce l'aspetto più stimolante, anche quando stravolge negativamente la nostra quotidianità. L'imprevisto genera crisi, ripiegamento, riflessione e sommovimento di idee, che escono dall'incubazione, dalla stasi, e si traducono in variabili e movimento. Perciò va riconosciuto subito e assecondato: l'imprevisto ci spinge alla ricerca. Come questo blog, anche se il fine non è chiaro neppure a me...
mercoledì, agosto 27, 2025
De reditu 2025
Ritornare in questo luogo dell'anima, o non-luogo del cuore, è sempre più un'operazione che si discosta dalla nostalgia per avvicinarsi ad un vero e proprio ritorno in carne, ossa e psiche ad un alterità che conferma la mia vera essenza, la mia umanità dolente eppur sempre più consapevole. Questo lungo viaggio che mi ha portato ad esplorare i territori impervi dell'incertezza, l'oscurità della coscienza, le fibre tese e plasticamente tese all'infinito della maturazione, continua ad essere sempre più intimo e reale, anche attraverso il vascello della navigazione eterea nel web. Sento di essere davvero tornato a casa, dove ad attendermi ho trovato ciò che sapevo giacere sotto una coltre mai sopita di ricordi: quel me stesso che troppe volte ho evitato, troppe volte ho misconosciuto, troppe volte ho sottovalutato, troppe volte ho rinnegato. La mia nave sta rientrando placidamente in porto, tra acque serene e lievemente increspate, dove so che troverò un mondo diverso, eccitante e pieno di incognite, ma profondamente mio.
domenica, agosto 13, 2023
De otio.
Sto abbracciando completamente il concetto di vacanza: fare il vuoto totale laddove regnava un groviglio di impegni e scadenze. Ed è davvero la medicina migliore contro lo stress, soprattutto quando sei immerso in contesti quasi atemporali come l'Umbria medievale, quella le cui pietre rosa calcaree del Subasio si scaldano dolcemente al sole del tramonto. C'è ancora tempo per ricominiciare, anche se in effetti mi manca sempre la parte più propositiva ed entusiasmante del mio lavoro quando sono in ferire, vale a dire il rapporto con gli alunni.
Bene, torno ai miei bagni di vuoto.
mercoledì, giugno 28, 2023
Dei Misteri
Vita, desiderio, bellezza, estasi e armonia. Colpiscono e lasciano senza respiro mentre i tuoi occhi non riescono a staccarsi da quelle pareti affrescate magicamente, sapientemente, da mani sconosciute e vitali.
mercoledì, giugno 21, 2023
Solstizio 2023
Sprofondo in un Mediterraneo che risuona di ghiaia scivolosa, di azzurro e verde cristallino che plasmano all'orizzonte i contorni sfumati e immaginifici della Gorgona e della Sardegna. Respiro salmastro e fresca brezza che trasporta risate argentine di bambini e vivaci rochi chiacchiericci di compagnie canute.
L'ordine sembra girare, anche se frenetico, ma si uniforma al flusso delle stagioni e dei ritmi vitali e dell'anima.
lunedì, giugno 19, 2023
Di passaggio.
Avrebbe continuato a fissare il pavimento per ore, se un violento colpo di clacson non lo avesse bruscamente riportato sul pianeta Terra.
"Quando hai finito di dormire in piedi fammi un fischio, idiota!", gi urlò a pieni polmoni il conducente dell'auto che per poco non lo aveva travolto sulle strisce, inchiodando a due centimetri dai suoi piedi. Gianni sembrò ridestarsi per un momento, giusto in tempo per veder schizzare via a tutta velocità la Subaru nera che, volutamente, sfrecciò a due centimetri dal suo corpo, permettendogli di sentire che, in effetti, qualcosa di reale stava per accadergli. Forse qualcosa di drasticamente e brutalmente reale come un politrauma ospedaliero oppure, udite udite, persino la morte, un concetto assoluto sulla cui fisicità Gianni rifletteva da tempo. Ad ogni modo, la Subaru era ormai un punto ancora fragorosamente presente all'orizzonte, quando Gianni decise che era giunto il tempo di raggiungere il marciapiede opposto. Un'oppposizione che sembrava essere quasi antropologica, oltre che fisica. Giunto al termine delle strisce pedonali, dunque, decise che era giunto il momento di sedersi sul gradino d'asfalto. Estrasse dalla tasca posteriore dei jeans il suo personale, stropicciatissimo (e vissuto!) volume de Le memorie di Adriano dell'immortale Marguerite Yourcenar e, dopo aver incassato le spalle, iniziò a sfogliare quelle aromatiche e dense pagine, noncurante del traffico e dei passanti che avevano ricominciato a scorrergli accanto con colpevole indifferenza...
domenica, ottobre 02, 2022
De Putin.
Putin è uno psicopatico pericolosissimo che facciamo circolare liberamente da più un ventennio, appoggiato da pochi altri maschi psicopatici che ha normalizzato il ricatto nucleare nel nome della mai morta retorica nazionalista di un popolo di merda, diciamolo, che ha abolito la servitù della gleba circa un secolo e mezzo fa, i cui dirigenti ormai mentono spudoratamente senza nemmeno vergognarsi delle menzogne che raccontano, a dispetto delle fonti. La Russia è indegna di sedersi al tavolo delle trattative con chiunque, ed è una volgare caricatura di Stato, figlia di una Storia fatta di aspirazioni imperialiste a più riprese frustrate.
Questo significa che gli USA non abbiano mai adottato politiche imperialiste? Assolutamente no, e hanno condotto guerre ingiuste e pericolose. Ma, al netto di tutto, possiamo credere alla stronzata di Putin che difende la libertà contro l'Atlantismo? Anche a me fa orrore il liberismo e questa società dei consumi di merda, ma ricordiamoci che i russi ci sbavavano dietro quando nell'URSS arrivavano solo le canzoni de Celentano e te dovevi magna' pane e merda e di' pure che era bona.
Preferisco di gran lunga vivere in una democrazia assolutamente imperfetta, nella quale però l'eco di tutte le battaglie secolari per i diritti è ancora viva, e viverci dicendo che tutti i dittatori sono disgustosi, che gli stati che uccidono le donne in nome di dio sono un'aberrazione, che le democrazie devono imparare a battersi davvero per la giustizia sociale.
sabato, settembre 24, 2022
Autunno
Immergersi di nuovo in un tripudio di colori, odori e suoni dal calore avviluppante; guardare l'orizzonte mentre il sole si corica mollemente nel mare blu scuro, lasciare che il vento freddo ti accompagni lungo il cammino, duro ma non ostile.
Da qualche anno per me l'autunno è ufficialmente la stagione dei nuovi inizi, della rinascita. Poco importa che nel giro di poche settimane il seme muoia soffocato dal terreno: sarà quella stessa terra a consentirgli infatti di rinascere, mentre noi aspettiamo.
E viviamo.
Iscriviti a:
Post (Atom)