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giovedì, dicembre 14, 2006

Budokan


Roger lo incontrai per la prima volta una sera d'aprile del 1979. Lo incontrai in Giappone, a Budokan, al concerto di Bob Dylan. Mio cugino Astianatte, figlio di Ovidio, che poi era il fratellastro minore di mio padre, aveva rimediato i biglietti da un suo amico avvocato di Salerno che a tempo perso faceva il bagarino davanti allo stadio S. Paolo di Napoli. Partimmo il 4 aprile da Piazzale degli Eroi a Roma e arrivammo nel tardo pomeriggio del 21 davanti all'Auditorium di Budokan. Il 22 ci riposammo e il 23 verso le 20.45 entrammo all'Auditorium. Prendemmo posto e fu lì che vidi "Il Drago". Indossava un paio di Jeans neri, maglietta bianca e una casacca gialla. Trotterellava su e giù per il settore B3 dalla fila 32 alla fila 78 scarrozzando il suo banchetto mobile di noccioline, Coca-Cola e Caffè Borghetti. Molti anni dopo, al funerale di mio zio Ovidio, mi spiegò che faceva quel lavoro per pagarsi un corso avanzato in "Roba Letteraria e Filologica" all'Universita di Tokyo. Comunque, prima che Dylan iniziasse a suonare chiamai quell'uomo dalle occidentali fattezze e mi feci dare un Caffè Borghetti. Ci guardammo e capii subito che dietro a quegli occhi un pò così e a quella faccia un pò così c'era un cervello che partoriva idee straordinarie, innovative per il periodo storico e culturale, idee che si proiettavano al futuro con carpiati e piroette. Scambiammo qualche parola, qualche Poscia, un paio di meco e di teco, un guardommi e uno scolorocci interrotto bruscamente da una potentissima bestemmia di mio cugino Astianatte che aveva perso una lente a contatto. Insomma, ci furono rapide battute, un immediato ragionare sulla stessa lunghezza d'onda. Mi resi conto che il mestro che da tempo andavo cercando era finalmente davanti a me e vendeva Caffè Borghetti e noccioline ai concerti. Ci salutammo con la promessa di ritrovarci in Italia. Passarono 13 anni da quella sera, da quella musica, da quell'incontro con il maestro, da quel viaggio lungo, d'Oriente lontano. Passeggiavo per Via Pian due Torri in zona Magliana e fumavo nervoso tentando di ricordare il quattordicesimo verso del terzo canto dell'Inferno, quando una voce mi chiamò. Era Roger, Roger "Il Drago".
- Ciao Roger... - dissi io sperando che si ricordasse di me.
- Ciao Scalia... - rispose con voce gentile.
- Allora ti ricordi? -
- Certo. Budokan, 23 Aprile 1979, concerto di Bob Dylan -
- Già. C'eravamo detti che un giorno ci saremmo incontrati di nuovo -
- Eccoci qua infatti. Ma ora andiamo ragazzo, andiamo a bere una cosa e poi comincerò a spiegarti un paio di cosette che mi ha insegnato la vita -
- Va bene Roger, ma io ti conosco, sei diventato un' istituzione nel panorama culturale in tutti questi anni. Tu di me non sai nulla, a parte il mio nome -
- Ti sbagli, anche io ti conosco, ti ho seguito in tutto questo tempo, so molte cose su di te e so anche che puoi migliorare molto. Ma ora andiamo, ho voglia di mettermi seduto, di bere qualcosa -
- Andiamo si... -
- Ah Scalia... -
- Dimmi... -
- Prima che tu me lo chieda, il quattordicesimo verso del terzo canto dell'Inferno è Qui si convien lasciare ogni sospetto... ed è Virgilio a parlare -
- Ma come facevi a sapere che io.... -
- Ragazzo, ricordati sempre che io sono "Il Drago"... Roger "Il Drago" -

11 commenti:

LeCannu ha detto...

Roger è rock..

Anonimo ha detto...

Hai spalancato una finestra sui ricordi.
A quel concerto io c'ero,Bob mi chiese di accompagnarlo in un paio di pezzi, io all'epoca suonavo l'arpa, ci eravamo conosciuti alla fine degli anni sessanta, venne ad ascoltare un mio concerto al Teatro Comunale di Montefiascone e se non ricordo male anche li c'era un certo Roger, però non vendeva Caffè Borghetti, ma sono sicuro, vendeva delle fiaschette di Est Est Est, ci prendemmo una solenne sbronza, io Bob e questo Roger.
Ora mi domando, è lo stesso Roger?
Fammi sapere.
Peppino Corona

Anonimo ha detto...

io, sono io Roger!
non fate altro che nominarmi!
Non lo sapete che non lo si nomina il nome di dio invano???
E invece Voi sempre Roger qui, Roger là, Roger il Grande...
BASTA!
Non mi nominate più, che lo sciupate 'sto nome! Guarda qua: tutto stropicciato...raggrinzito...spiegazzato...

Anonimo ha detto...

No... tu non sei Roger. Roger quando parla inserisce sempre nel discorso un paio di parole tipiche della lingua del duecento... E poi Roger non direbbe mai "spiegazzato"...

Anonimo ha detto...

Ebbene sì, non sono Roger, sono il finto Roger.
Ma Roger mi ha confermato che "spiegazzato" lui lo usa, lo usa!

Anonimo ha detto...

Si lo so... l'ha usato una volta, ma era ubriaco di Rum e aspirine...

Anonimo ha detto...

Ah! Vedi che convieni??
Comunque non l'ha usato solo in tal occasione, sbagli!
Dimmi... Scalia, tu e Roger il Drago, siete coetanei?
Già, perchè se non lo siete, come fai a sapere in quale parte della sua vita Egli usò più volte il termine "spiegazzato"?

E poi, per la precisione (e nel racconto sei stato dettagliatamente preciso con orari, date, nomi dei luoghi), quella volta Roger il Drago non era ubriaco di Rum con contorno di aspirine, no no!
Ubriaco di Wodka, Rum, Whisky e un cannone di Maria!
Parola di Roger il finto!!!

Anonimo ha detto...

No... non siamo coetanei. Lui è più grande di me di un certo numero di anni. Il termine "spiegazzato" lo usò una volta nel 1973 come lui stesso ammette in una sua intervista uscita sul "Corriere della Sera" del 25 febbraio del 1993. Per quanto riguarda le canne di maria, è impossibile. Roger non fuma quella roba. Preferisce gli acidi sintetici. Sono gusti...

Anonimo ha detto...

Scalia...tu sei un gran bluffone!!
Ma siccome lo sono pure io, ti perdono!
Roger il Drago non avrebbe mai permesso che uscisse un suo articolo sul "Corriere della Sera"!
Ed è allergico agli acidi sintetici!
Lui rilascia interviste solo al Manifesto!
...e "spiegazzato" lo ha usato, lo ha usato, e dai! Vedi che non fai che ammettere che lo ha usato sempre una volta in più? Lo usa e basta!

Anonimo ha detto...

1. Non sono un bluffone. Gioco solo se ho il punto.
2. Non era un articolo, era un'intervista.
3. E' allergico ai peli di lontra, ma non agli acidi sintetici.
4. Non legge il Manifesto perchè ha tempo solo il lunedì per leggere il giornale e il Manifesto il lunedì non esce.
5. Non ammetto nulla. Ammetto solo di vivere restando a galla. Come gli stronzi.

Ciao RogerIlFalso. Stammi bene...

Anonimo ha detto...

...mah! Se lo dici tu, ciò che affermi al punto 5, non ti contraddico affatto!
Per il resto...lo sai.

Stammi bene anche tu, Scalia!