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martedì, dicembre 05, 2006

Fluido

Non era un ritorno, non era una partenza.
Si ripeteva questo, piu' e piu' volte, camminando a passi posati e sicuri, su quei marciapiedi che ormai conosceva bene. Cercava di farsi spugna, assimilare e assorbire ogni cosa, tutto quello che passava. I volti delle persone, le facciate dei palazzi, anche quelle piu' insignificanti, le vie illuminate in giallo, come se tutto dovesse essere scannerizzato e rielaborato nel magazzino della memoria. Nel futuro prossimo, sapeva cosa lo avrebbe aspettato, ma non sapeva quanto sarebbe durato. Ed era questo forse che lo spaventava sul serio.
In quello strano autunno caldo, con il freddo che giungeva soltanto a sprazzi, gli rivenne in mente un giorno di quasi estate. Non era stata una partenza, di certo non un ritorno, visto che era la prima volta che sbarcava in quella citta' (fatta eccezione per un breve passaggio ferroviario un paio di anni prima). Ricordava il caldo inaspettato, l'odore dei luoghi che non si conoscono, il suo (futuro) amico che era venuto a recuperarlo con una carcassa di macchina che sarebbe crepata di li a poco, la prima volta che era entrato in quella casa piena di luce. E come in una cascata, le immagini precipitavano nella sua mente. Troppe per quella giornata, ne avrebbe avuto di tempo per dedicare loro un sorriso. A quelle foto, alla gente che aveva conosciuto troppo in fretta, ai giorni che sembravano anni, ed ai mesi che erano scivolati come secondi, come polvere, in un attimo.
Ma non era un ritorno, neanche una partenza. Tutto gli sembrava estremamente fluido, non aveva piu' voglia di dare definizioni. Era un periodo difficile, questo si'. Sarebbe passato.

1 commento:

LeCannu ha detto...

Per il momento, posso solo dirti: bentornato!

Un abbraccio!