... Così cantava Max Gazzè. L'imprevisto è parte della vita. Forse ne costituisce l'aspetto più stimolante, anche quando stravolge negativamente la nostra quotidianità. L'imprevisto genera crisi, ripiegamento, riflessione e sommovimento di idee, che escono dall'incubazione, dalla stasi, e si traducono in variabili e movimento. Perciò va riconosciuto subito e assecondato: l'imprevisto ci spinge alla ricerca. Come questo blog, anche se il fine non è chiaro neppure a me...
lunedì, dicembre 11, 2006
Te piase 'o presepe??
Fare il presepe è un atto creativo, e forse è per questo che sento così tanto la mancanza di questa consuetudine cattolica. Creare uno scenario per la nscita del cristo non è cosa da poco, come non lo è disporre tutte le statuine nel posto giusto: si potrebbe obiettare che ogni presepe sia una arbitraria ricostruzione di un contesto storico dai contorni ambigui, ma d' altronde la storia è fatta di piccole sfumature, laddove le fonti siano poco attendibili. opuure si può vedere il presepe come un microscopico tentativo di elaborazione teatrale: ogni personaggio al suo posto, le comparse sempre adeguatamente collocate sullo sfondo, e non manca una discreta attività cinetica laddove l' artefice voglia consentire ai figuranti di coccio( o di plastica) di avvicinarsi progressivamente al luogo dell' agnizione finale, dove il deus( è il caso di dirlo) ex machina si rivela e risolve la situazione.
Mi manca tanto il muschio vero che spande quel fresco aroma peculiare, e la figurina anacronistica del caldarrostaro.
Mah...
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9 commenti:
Il presepe..
per me è mio padre.
Non nel senso fisico naturalmente..ma l'immagine del mio babbo che ogni anno si inventa una nuova soluzione "scenica".
Il fiume con il mulino..l'acqua che sale e risale,il fornaio che impala il pane e si vede la luce rossa nel forno.
Tutto costruito con le sue mani.
Ogni cosa ha un senso, il senso che assume per noi e per la nostra memoria.
:)
Anche per me il presepe è mio padre... ma nel senso che lui l'otto dicembre si vestiva da Re Magio e ogni giorno, partendo dal bagno, si avvicinava a piano piano al salotto dove c'era la grotta. Poi il 24 a mezzanotte si inginocchiava davanti al presepe e lasciava i suoi doni che solitamente consistevano in una scatola di Toscanelli e mezzo chilo di fichi secchi...
Io ho scoperto una nuova parola che non conoscevo "agnizione".
Grazie!
Però tu hai fatto 2 errori di svista in un avverbio all'interno del post.
Te l'avevo detto che ci sarebbe stato un mio ritorno!!
@rain: ciao e benvenuta nel nostro blogghe!
a presto e grazie della visita!
Le Cannù
...elementi nostalgici..attaccamento ai valori tradizionali...persino un retaggio quasi cattolico...le cannù, stai invecchiando!;-)
Ciao cannù...però... non pensavo che ti dedicassi a presepi ;) hehe....:)
ciaoooo dalla semi presente Flà ;)
@flauto: ciao, carissima! sono contento di risentirti! Spero che vada tutto bene.. Un bacione grande!!
Ciao!
L'ultima volta che ho fatto il presepe, l'ho smontato a Pasqua!!
:-|
Appproposito del Noel, del presepé, delle decorations...do you know the last news? I tell you -I'm a good Anonymous- (read KommentS, tooooo): UAAR ultimissime, ok?
'bye, AZ
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