- Ci vediamo davanti alla tangheria di Pilar. Puntuale -
Niente saluti, Roger è fatto così. Una tangheria... Certamente qualcosa che abbia a che fare con il ballo. Di sicuro è il posto dove si balla il tango, ma il nome mi sembra strano. No Pilar, tangheria intendo. E allora per evitare brutte figure con Roger vado a vedere sul dizionario, cerco con cura il lemma ma non trovo nessuna occorrenza che si avvalga dell'ufficialità della linguistica italiana. Rimango perplesso, cerco meglio ma non trovo nulla. Roger ha usato un termine che l'Accademia della Crusca non riconosce. Mi sembra strano che Roger sia incappato in una tale distrazione. Rimango a riflettere, tento un'ultima ricerca senza esito. Poi mi accorgo che il tempo passa e che Roger ha detto di essere puntuale. Lascio sul tavolo le ricerche ed esco. Salgo in macchina, metto in moto e al primo semaforo mi assale uno straordinario ed ulteriore dubbio. Dove cazzo sta la tangheria di Pilar? Parcheggio in doppia fila davanti al primo Bar, entro e chiedo le pagine gialle. Già che ci sono aggiungo un caffè e un pacchetto di cartine, quelle francesi, le OCB esatto, no no... quelle nere grazie. Sfoglio il pesante volume, mi fermo. Devo cercare sotto la voce tangherie? No, non credo anche perchè quella parola non esiste e allora vado diretto nella sezione relativa alle sale da ballo. A Roma ce ne sono parecchie, un parecchio che tende al tanto, forse al troppo per la mia ricerca. Sfoglio rapido cercando di stare attento a tutte le voci presenti sulle pagine e poi, improvvisa e consolatoria, una piccola icona in basso a destra... Tangheria di Pilar, via dell'intreccio 28, tel. 069378xxx. Finisco il caffè e rimonto in macchina. Lo stradario mi comunica che la via in questione è esattamente a sette tavole dalla via di casa mia. Sette sono meglio di otto e allora vado, veloce perchè Roger ha precisato di essere puntuale. Traffico, semafori, inattesa deviazione causa mercato e in un tempo accettabile sono a Via dell'intreccio 28, Tangheria di Pilar, tel. 069378xxx. L'ingresso è grazioso, una porta in legno dipinto di blu, una targhetta che riporta informazioni varie su corsi ed orari. Sono puntuale, Roger non si vede, rollo una sigaretta. Da una finestra sopra al portone giungono note di milonga che rendono il marciapiede un piacevole luogo d'attesa. Fumo rimanendo in ascolto, è anche una bella giornata, c'è il sole e non fa freddo. Tre tiri di sigaretta e il portone si apre. Mi giro e trovo Roger che sorridente mi invita ad entrare.
- Non avevi detto davanti alla tangheria? -
- Si, ma Pilar mi ha visto qui sul marciapiede e mi ha pregato di entrare -
- Capisco... ma Roger, perdonami... da quando hai la passione per il tango? -
- Beh caro Scalia, in verità ti dico che io del tango non ne so un granchè, ma Pilar e tutti quelli che vengono qui a ballare sono convinti che io sia un grande esperto di questo ballo e poi la questione va oltre il tango. Diciamo che è più semplice... -
- Non capisco Roger, ma se qui hai trovato una tua nuova dimensione vorrà dire che mi adeguerò a questa tua nuova veste di ballerino di tango -
- Ecco bravo, adeguati -
- A proposito di veste, ma che diavolo ti sei messo addosso? -
- Ah... questo è un regalo di Pilar, un completo fatto arrivare dall'Argentina. Me lo ha fatto fare su misura. Ti piace? -
- Non ho parole -
- Bene, allora basta parlare qui sulla porta. Saliamo che ti presento Pilar e alcuni ballerini -
Saliamo una rampa di scale poco illuminata e arriviamo ad una porta a vetri. Si intravedono figure non definite, la musica è sempre la stessa, decisamente bella.
- Roger... -
- Dimmi ragazzo -
- E'una milonga vero... -
- Me lo stai chiedendo o lo sai? No, perchè io sinceramente ancora non l'ho capito, ma sai Pilar è così carina... -
- Andiamo bene... -
Roger apre la porta, la musica si fa più intensa. Una donna ci viene incontro sorridendo.
- Scalia, ti presento Pilar. Pilar, lui è il mio amico Scalia -
Pilar è di una bellezza straordinaria, una bellezza che fa perdere le parole. Mi tende una mano, sorrido e soffio fuori un buongiornosalveciaocomestai. Poi Roger mi presenta alcune coppie presenti in sala, sembrano simpatici, ma non mi sento a mio agio, soprattutto perchè Roger è vestito come un manichino della Rinascente. Proprio lui, Roger "Il drago", linguista, poeta, intellettuale, maestro di vita e di vizi, dispensatore di novelle ed insegnamenti. Mi intrattengo a parlare con la combriccola danzante cercando di evitare l'argomento tango ballato sul quale sono completamente ignorante. Me la cavo egregiamente tra battute e convenevoli e poi la musica riparte. Roger scherza con Pilar, sembra un altro, ridono di niente ed io resto a guardarli nel mezzo della pista da ballo. Sono straordianariamente belli, sembrano bambini, sembrano felici. Rimango immobile mentre intorno a me si intrecciano corpi in un ballo che profuma d'amore. Poi Roger mi guarda e si avvicina.
- Credo di essermi innamorato Scalia -
- Lo credo anche io Roger -
- Ti ho fatto venire qui per farti vedere la mia Pilar, per fartela conoscere. Ci tenevo... -
- Mi fa piacere Roger, sono contento per te, complimenti è una donna bellissima -
- Già... è veramente eccezionale. Mi fa sentire un uomo migliore, non credo di essere mai stato così bene. E poi è... è... -
- Lascia stare le parole, per questa volta non servono -
Roger mi sorride e credo arrosisca un pò.
- A che pensi - mi domanda.
- Pensavo che sei proprio innamorato, completamente... Sai, ho controllato e la parola tangheria in realtà non è attestata. Non è da te usare parole che non abbiano riscontro ufficiale. Deve esserti successo qualcosa... ed ora ho capito cosa -
- Ah, ma lo hai detto tu ora, le parole per questa volta non servono. Bisogna imparare ad andare oltre... Oltre i nostri studi, oltre i nostri ragionamenti, oltre il nostro voler ordinare perchè è lì che sta la semplicità. E' soprattutto per questo che ti ho chiesto di venire qui. Sapevo che avresti cercato il termine tangheria, sapevo che avresti avuto il dubbio di un mio comportamento estraneo a ciò che sono stato fino ad oggi. Hai cercato su un libro, su un dizionario, ma nonostante tu sappia quanto importante sia per me la ricerca sui documenti, non era solo lì che dovevi cercare. A volte bisogna lasciare da parte gli esempi delle parole. Il tuo esempio ce l'hai davanti a te, in questa sala da ballo. In questa tangheria, in un posto che ha un nome che non esiste e che pure è quanto di più reale io abbia mai vissuto. Come diceva quel poeta... Ah, io sono qui, sono venuto a ballare, sono venuto a cantare e di nascosto ad amare... Ti saluto ragazzo, ora se permetti ho una milonga che mi aspetta... -
Roger si volta, si avvicina alla sua donna. Li guardo iniziare il loro ballo, sembrano felici, sembrano bambini, sono così veri.