... Così cantava Max Gazzè. L'imprevisto è parte della vita. Forse ne costituisce l'aspetto più stimolante, anche quando stravolge negativamente la nostra quotidianità. L'imprevisto genera crisi, ripiegamento, riflessione e sommovimento di idee, che escono dall'incubazione, dalla stasi, e si traducono in variabili e movimento. Perciò va riconosciuto subito e assecondato: l'imprevisto ci spinge alla ricerca. Come questo blog, anche se il fine non è chiaro neppure a me...
martedì, agosto 05, 2008
Augusto
Era un signore grande e grosso, con la barba ramata perennemente incrostata di Puff e spillante Peroni appena tracannata.
Augusto pesava circa centodieci chili, circa la metà dei quali concentrati nella pancia, un tondo barocco e teso come un otre che spuntava prepotentemente sotto camicie bianche di flanella zuppe di sudore acre. Era un tipo socievole, anche troppo per i miei gusti: cercava di riscattare undici mesi da recluso con trenta giorni di euforia, scherzi camerateschi, bevute in carovana, viaggi frenetici in località balneari volgari e inflazionate. Augusto morì, così, all' improvviso, in una notte stellata del 31 Agosto dell' anno 199x, quasi allo scoccare della mezzanotte. Il cuore non resse al lardo, all' opulenza insensata e ad un'esistenza dimenticata.
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1 commento:
soffri molto il caldo, eh?
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