In un ritorno c' è tutta la grandezza dell' essere, perciò non mi dilungherò con frasi e concetti ridondanti. Basti sapere che gli ultimi due mesi sono stati eccezionali, tanto da farmi sentire vivo come non lo ero stato mai. Nel bene e nel male, con tutti i picchi umorali ed emotivi che ciò comporta. Non vi tedierò, cari lettori evanescenti ed immaginari, con le mie ultime avventure. Di fatto, a livello tangibile, c' è stato tutto e nulla, ma mai la calma piatta. Quindi devo correggere la mia precedente affermazione: c' è stato tutto e il contrario di tutto: gioia e rabbia, amore e odio, delusione e conforto, propositività e vigliaccheria. Aver scoperto che il corpo ruota è stato fondamentale in quel parapiglia di rigidità che stava diventando la mia esistenza; aver focalizzato che essere un attore è parte fondante di me si è rivelato propulsivo oltre ogni aspettativa, al di là delle barriere della normalità che ci circondano. Forse è proprio questo che ho imparato, consolidato e acquisito definitivamente nella mi vita: voglio essere me stesso, non voglio vivere la vita di qualcun altro o la vita che tanti altri si aspetterebbero da me. Non voglio negare il flusso, voglio andare avanti e piangere, ridere, dannarmi e volare. Questo è ciò che voglio essere, questo è ciò che sono. Il futuro non esiste se non come proiezione audace del presente, passeggiata costante su un cavo sospeso a tremila metri, brezza frizzante che ti coccola il viso e ti prende a schiaffi.
... Così cantava Max Gazzè. L'imprevisto è parte della vita. Forse ne costituisce l'aspetto più stimolante, anche quando stravolge negativamente la nostra quotidianità. L'imprevisto genera crisi, ripiegamento, riflessione e sommovimento di idee, che escono dall'incubazione, dalla stasi, e si traducono in variabili e movimento. Perciò va riconosciuto subito e assecondato: l'imprevisto ci spinge alla ricerca. Come questo blog, anche se il fine non è chiaro neppure a me...
sabato, novembre 29, 2008
Respiro.
In un ritorno c' è tutta la grandezza dell' essere, perciò non mi dilungherò con frasi e concetti ridondanti. Basti sapere che gli ultimi due mesi sono stati eccezionali, tanto da farmi sentire vivo come non lo ero stato mai. Nel bene e nel male, con tutti i picchi umorali ed emotivi che ciò comporta. Non vi tedierò, cari lettori evanescenti ed immaginari, con le mie ultime avventure. Di fatto, a livello tangibile, c' è stato tutto e nulla, ma mai la calma piatta. Quindi devo correggere la mia precedente affermazione: c' è stato tutto e il contrario di tutto: gioia e rabbia, amore e odio, delusione e conforto, propositività e vigliaccheria. Aver scoperto che il corpo ruota è stato fondamentale in quel parapiglia di rigidità che stava diventando la mia esistenza; aver focalizzato che essere un attore è parte fondante di me si è rivelato propulsivo oltre ogni aspettativa, al di là delle barriere della normalità che ci circondano. Forse è proprio questo che ho imparato, consolidato e acquisito definitivamente nella mi vita: voglio essere me stesso, non voglio vivere la vita di qualcun altro o la vita che tanti altri si aspetterebbero da me. Non voglio negare il flusso, voglio andare avanti e piangere, ridere, dannarmi e volare. Questo è ciò che voglio essere, questo è ciò che sono. Il futuro non esiste se non come proiezione audace del presente, passeggiata costante su un cavo sospeso a tremila metri, brezza frizzante che ti coccola il viso e ti prende a schiaffi.
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4 commenti:
hai idea di quanto sia contenta per tutto ciò??? talmente contenta che sorvolerò sul fatto che non ti sei più fatto sentire...
ti chiamo lunedì pomeriggio dallo studio medico, ok?
un abbraccione,
giulia.
commento qui ma volevo parlare di facebook. io ho già suicccidato il mio contatto e non me ne pento. il faccialibro è una macchina degenere e somiglia davvero al preludio di un'implosione definitiva della rete. l'apocalisse non c'entra, credo solo che simili mali abbiano il potere inconsapevole di ricongiungere le persone alla vita. quella vera.
anche il blog mi va un po' di traverso ma almeno lì parlo da solo.
a me facebook piace perchè c'è Pet Society, che mi permette di perdere tempo legalmente e mi distrae dalla droga.
Anch'io voglio vivere la mia, di vita, e non quella che si penserebbe comunemente migliore, più adatta ed inevitabilmente meno coinvolgente e intensa.
Siamo sulla buona strada.
EBBENTORNATOCAZZAROLA!
Bravo, fatti vivo e passaci a trovare ...
Bak
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