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sabato, settembre 01, 2007

Decompressioni di Settembre


Quasi impercettibilmente, sottovoce, l' aria sta cambiando. Un alito leggero di vento fresco gioca con il basilico in terrazzo, ma la pianta esanime non sembra molto in vena: è pur vero che esce da un' estate torrida, spossante, la più calda degli ultimi 5000 anni, ed ha bisogno di tempo per riprendersi, oltre che di una massiccia dose di concime per arbusti da culturismo.
Chiudo per un attimo i libri, fumo l' ennesima sigaretta della giornata e la mia mente si espande senza confini, senza censure, per fuggire da questa prigione a regime blando che è il mio balcone. E allora penso che sono stanco di incontrare gente all' università con cui devo forzatamente scambiare le solite frasi di prammatica, penso che sono stanco dei miei capelli che non ne vogliono sapere di stare al loro posto, stanco del mio Mac la cui Ram non basta più, stanco dei ciao Rino e della filosofia inattaccabile del " rivalutiamo un genio"( senza offesa per l' artista), stanco di Mammuccari e dei suoi lazzi da baretto di tormarancio, stanco di vedere blog desolati e disertati solo perchè non abbastanza ruffiani, stanco di dover aprire un libro e decifrare concetti idioti nascosti dietro un linguaggio da filologi della domenica.

In questo scorcio di fine Estate sento nostalgie di abbracci e carezze dati con tenerezza e complicità estrema, sento il silenzio delle stanze urlare la sua presenza oltre ogni limite , sento che è tempo di cambiare le corde alla mia strato perchè nessuno, ahimè, lo farà in mia vece.

Cambiamenti in arrivo, un pò di paura e molta speranza. Ho una voglia matta di andare a pesca: ho preparato la canna e il mulinello da tempo, ma necessito di esche. O forse no, posso partire così: è un modo come un altro per iniziare la decompressione.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Lascia stare la paura... prendi i cambiamenti e applicali alla realtà circostante. Tieni la speranza, che quella è l'ultima a morire e può tornare utile.

Martedì sera andiamo a S. Lorenzo a mangiare una pizza+supplì+birra.

Il 19 settembre ricomincia Cafè Absurd. E' gradita e richiesta la tua prestigiosa presenza.

Ti abbraccio...
N.

Anonimo ha detto...

Malinconia di fine stagione che prende tutti. io mi ritrovo nella stanchezza verso i compagni universitari e libri indecifrabili. e volendo anche in quella verso mammuccari che ho sempre mal sopportato.
forza e coraggio cannù.

buona domenica.. :)

DRESSEL ha detto...

non è il tuo genere, ma questo post mi ricorda un po' "addio" di guccini. non ricominciare. cerchiamo di cominciare e basta. un abbraccio.

KikiPetite ha detto...

Stamattina mi sono alzata, mi sono infilata la gonna di lino bianca che avevo abbandonato ieri sera sulla sedia, una maglietta smanicata, un paio di infradito, gli occhiali da sole..sono uscita e solo allora mi sono resa conto che il sole non c'era più. Ho trovato freddo giù per la strada e persone con le giacche. Dio, mi sono sentita proprio fuori luogo. Sono tornata solo due giorni fa da un'isola dove hanno dimenticato da tempo cosa sia lo smog ed il rumore delle macchine, dove a prima mattina facevo colazione con marmellate di una nonna e m'immergevo in una piscina d'acqua bollente. Beh,dicevo, sono tornata..ma "tornata" è una parola davvero grossa. Diciamo piuttosto che qui tra le stanze di casa si aggira una ragazza che ricorda la vecchia Kiki. Questo periodo ha il profumo di cambiamento e di rinnovo, di scoperte e di coperte. Bisogna fare i conti col freddo che c'è fuori ma soprattutto col freddo che abbiamo dentro. Ma non ho paura di tutto questo e voglio che nemmeno tu ne abbia. Lasciati coprire le spalle dagli amici che sono lì apposta per riscaldarti nel momento di gelo. Lascia che mani curate e delicate accarezzino i tuoi riccioli. Vedrai, tutto, piano piano si farà liquido e scivolerà com'è scivolata oggi la pioggia sui vetri.

Ci vuole solo tanta pazienza Andrea..Tu, nel frattempo,lasciati amare. E' davvero l'unica CURA POSSIBILE.

Ti abbraccio, con affetto.

Kk.