... Così cantava Max Gazzè. L'imprevisto è parte della vita. Forse ne costituisce l'aspetto più stimolante, anche quando stravolge negativamente la nostra quotidianità. L'imprevisto genera crisi, ripiegamento, riflessione e sommovimento di idee, che escono dall'incubazione, dalla stasi, e si traducono in variabili e movimento. Perciò va riconosciuto subito e assecondato: l'imprevisto ci spinge alla ricerca. Come questo blog, anche se il fine non è chiaro neppure a me...
venerdì, luglio 12, 2019
Sereno variabile
Eccomi qua. Appena sceso dalla macchina del tempo, tornato (o meglio: arrivato) al futuro. Ad un futuro che non avrei mai immaginato tredici anni fa, e che invece è presente. Ripercorro a ritroso, attraverso le tappe editoriali di questo blog, anni di euforia, disperazione, creatività, amicizie intense, amori improbabili e fugaci. Ripercorro ciò che ero e comprendo meglio ciò che sono, consapevole che questo percorso tortuoso mi ha portato a vivere questo momento, ad essere l'uomo che sono, ad avere finalmente un obiettivo e a sentirmi completo; tutto questo nonostante la nebbia e i periodici temporali che funestano il mio presente. Non so se sia un caso l'aver riaperto questo spazio nel giorno di una ricorrenza molto particolare e dolorosa per me; certo è che non mi sottraggo a questa occasione, anzi. Le parole scorrono e si rincorrono, le nubi si disperdono.
Qualche piccolo addensamento, ma so dove trovare il sole.
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2 commenti:
Bella Cannu. Inutile ribadire per l'ennesima volta quanto fosse meglio l'epoca -breve e riflessiva- dei blog rispetto alla bulimia attuale.
Questo post risale a poco più di un anno fa, quindi lo considero recente e mi autorizzo a dirti di continuare a scrivere. Ci proverò anche io.
Daje (all'epoca "daje" non lo dicevamo mica così spesso).
L
Caro Luca, pienamente d'accordo con te. Rispondo ora ma è come se lo avessi fatto allora, col proposito di continuare a scrivere sul serio.
Ti abbraccio, daje!
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