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mercoledì, maggio 07, 2008

Asino Cotto


Ricordo che conobbi LeCannù ad una mostra fotografica al complesso del Vittoriano, a piazza venezia, a roma; era il 1968 e se non ricordo male era in compagnia di una ragazza di nome Melania. Lei credo fosse svedese, venuta qui a Roma per studiare Storia dell'arte a La Sapienza,
mi pare si fossero conosciuti lì. Ricordo venni colpito dalla camminata di LeCannù, cosi saltellante da farlo sembrare un grillo: e poi quella sua capigliatura eccentrica in cui affandavano dentro i suoi soliti rayban a lente verde. Quando gli rivolsi la parola per la prima volta, era davanti ad un opera di DeChirico, intento a far notare alla ragazza le somiglianze tra le ambientazioni metafisiche dell'opera ed il quartiere dell'eur di roma, dove erano stati giusto la sera prima.
"e non è neanche tanto differente dallo stile con cui è stata progettata l'università La Sapienza." diceva sostenendo le sue affermazioni con un abile e collaudato gesticolare.
"sono più o meno dello stesso periodo" mi sentii di aggiungere a quella considerazione "anche l'ospedale Forlanini presenta analogie con quello stile architettonico. Sono tutte strutture di epoca fascista". LeCannù si voltò come infastidito da quella mia intrusione, ricordo che aggrottò le ciglia e alzò sulla fronte gli occhiali, per darmi meglio la percezione che quel suo sguardo proprio a me fosse indirizzato.
"come dici scusa?" mi chiese con un tono di voce crescente, carico di curiosità.
"dico che quelle che hai citato sono tutte opere del periodo fascista"
"vuoi dire che l'università dove studio l'hanno progettata degli architetti del regime?" domandò con uno stupore che sentivo salirgli, ad intasare la gola.
"eh si amico mio, è proprio cosi"
LeCannù si divincolò dalla morsa con cui la svedese Melania lo teneva stretto a sè e mi prese da una parte. Mi fissò negli occhi, poi mi disse:
"io non so dove hai preso questa informazioni, ma se quello che dici è vero, significa che in quell'università c'è bisogno di una bella rivoluzione".
Credo fu quell'evento a dare inizio a quello che oggi chiamiamo '68: pochi sanno che partì tutto da un quadro di DeChirico e da un uomo dagli occhiali di importazione americana.

6 commenti:

Unknown ha detto...

ho un meme per te

O<-<

DRESSEL ha detto...

eh, eh, eh...sìsì è proprio andrea

rompina ha detto...

insomma...hasta la Sapienza siempre mi par di capire...
ma Melania che fine avra' fatto...? ;oD

LeCannu ha detto...

Pochi sanno anche che la P38 nacque dalla modifica da me apportata ad un progetto di asciugacapelli per le operaie mirafiori...

Un applauso a sgamas per il genio, ed uno a me per esser tornato!

LeCannu ha detto...

@haikel: sono onoratissimo... Ma non sum dignus!

@dott. dressel: ora che sei medico, sei ancor più analitica! : )

Un bacio!

@rompina: melania scappò con un boscaiolo lucano nel 71. Penso che ora sia nostromo di un peschereccio del mar baltico.

Alzata con pugno ha detto...

questa la posso raccontare i miei nipoti?