... Così cantava Max Gazzè. L'imprevisto è parte della vita. Forse ne costituisce l'aspetto più stimolante, anche quando stravolge negativamente la nostra quotidianità. L'imprevisto genera crisi, ripiegamento, riflessione e sommovimento di idee, che escono dall'incubazione, dalla stasi, e si traducono in variabili e movimento. Perciò va riconosciuto subito e assecondato: l'imprevisto ci spinge alla ricerca. Come questo blog, anche se il fine non è chiaro neppure a me...
lunedì, novembre 27, 2006
chi l'ha visto? (de Cannucciaris)
se l'era preso l'amore, se l'era acchiappato la gioia.
a gambero era tornato sui passi passati nella ricerca di lei, li aveva guardati, li aveva strizzati come si fa con le olive. il succo amaro era uscito a gocce battenti, il buono era finalmente arrivato. Ora:
al posto del nero lo sparo, al posto del pianto l'incanto, in luogo del vizio l'inzio dal principio.
Tutto nuovo, tutto da capo, tutto intimamente meritato.
p.s. bella er cannù, i fratelli di rvs 29/9 ti augurano un buon risveglio di vita.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
6 commenti:
Giusto. A volte ciò che accade è giusto. E così sia fratello...
Credo di aver capito anche se forse mi manca qualche passaggio causato dalla distanza geografica..e in ogni caso, mi associo al solare post sgamellico. Buon risveglio, vecchio ricciolone rincoglionito ;-)
Godi sanguignamente di tuttò ciò fratello...Bisca
Sgamas ti amo, anche se hai ancora la mia valigetta...
cannù, non esageriamo..
p.s.a che ti serve una valigetta con i pedali per la chitarra quando hai l'amore..goditi il momento che io mi godo equalizzatore-distorsore-wah-wah-chorus
che meraviglia!!!!
Posta un commento