... Così cantava Max Gazzè. L'imprevisto è parte della vita. Forse ne costituisce l'aspetto più stimolante, anche quando stravolge negativamente la nostra quotidianità. L'imprevisto genera crisi, ripiegamento, riflessione e sommovimento di idee, che escono dall'incubazione, dalla stasi, e si traducono in variabili e movimento. Perciò va riconosciuto subito e assecondato: l'imprevisto ci spinge alla ricerca. Come questo blog, anche se il fine non è chiaro neppure a me...
venerdì, agosto 04, 2006
confusione e rabbia a corrente alternata
Non voglio crescere. Cosa vuol dire essere adulti? Ostentare agli altri una supposta indipendenza raggiunta facendo un lavoro di merda a 500 euro al mese, sottoposti ad un capufficio padrone e a regole contrattuali mortificanti? Bisogna essere frenetici, mi sento dire, è la vita che te lo impone: lavora 10 ore al giorno, stacca, corri a far compere, esci con i colleghi di lavoro, continua a parlare degli orari massacranti e di un impiego senza scopo se non quello del logoramento psicofisico dei dipendenti...
Conosco una marea di persone che non coltivano interessi nella vita se non quelli dettati dalle contingenze: prendono ad alibi la loro gabbia diurna costituita da orari e pratiche senza senso per dire che sono stanchi alla sera e non possono dedicarsi as altro.. Magari vanno a vedere un film ogni tanto, si fanno la loro scopatina una volta ogni sei mesi, cose del genere. Ma senza slancio. Credo che essere adulti significhi piena consapevolezza delle proprie potenzialità, capacità di indirizzare il flusso della propria creatività, non importa quanto consistente esso sia. Insomma, lavorare oggigiorno per un giovane è alienante: Ma perchè dare questa condizione per immutabile, scolpita nel tempo e nello spazio? Voglio continuare, perciò, ad essere un bambino. A pensare che esista un modo spontaneo e semplice di concepire la realtà, senza eccessive sovrastrutture borghesi e soprattutto, senza omologazioni..
buona mattinata a tutti, oggi splende il sole ed io sto fumando più del solito..
p.s. : la foto è stata scattata la notte delle ultime elezioni politiche, davanti casa del Nano. Si intravedono Le Cannù, Scalìa e Medau ( da qualche parte dovrebbe esserci anche dottor sgamas) in un momento di euforia eccessiva per la vittoria dei nostri "dipendenti" del centrosinistra. Fu una notte di passione, quella: rabbia, sconcerto, fugace allegria e euforia a sprazzi.
Ma valeva la pena viverla e dare libero sfogo alla nostra sinergia da stradaioli romani..
Anche questo è voler essere " bambini"..
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3 commenti:
Ciao Cannù...
Da me sta iniziando a tuonare dopo una bella mattina di sole...Comunque c'è bisogno anche di questo...un pò di frescura non guasta...l'importante che torni il sereno dopo...
E così penso che la vita ci porta a fasi...Fase di sole e altre di pioggia...ma il sereno ci sarà.
L'importante è crederci.
Io al mio fanciullino ci credo ancora...me lo porto sempre dentro e vorrei tanto che non muoia mai ...che non si senta troppo aggredito...vorrei difenderlo...ma è giusto che sia libero e conviva con l'idea che anche l'io grande ha le sue buoni ragioni di esistere.
Non bisogna ucciderlo...ma attento. Io l'ho capito ora. il fanciullino se ci aiuta a vivere con gioia a volte ci porta all'illusione. Solo l'io grande può aiutarci a non caderci.
L'importante, secondo me,è vivere i momenti al momento giusto...
la vedo così.
Un bacione!
La notte, una foto a ricordare l'evento, un diluvio di emozioni. Ne valeva la pena... anche perchè sulla strada ci sentiamo a nostro agio.
in linea generale sono d'accordo con te Lecannù(il giorno della laurea mi sembrava fosse quello del diploma, tanto per dire)..aspetto solo di trovare un lavoro che mi impieghi 10 ore al giorno, per sbilanciarmi ulteriormente.
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