... Così cantava Max Gazzè. L'imprevisto è parte della vita. Forse ne costituisce l'aspetto più stimolante, anche quando stravolge negativamente la nostra quotidianità. L'imprevisto genera crisi, ripiegamento, riflessione e sommovimento di idee, che escono dall'incubazione, dalla stasi, e si traducono in variabili e movimento. Perciò va riconosciuto subito e assecondato: l'imprevisto ci spinge alla ricerca. Come questo blog, anche se il fine non è chiaro neppure a me...
mercoledì, agosto 23, 2006
Me sò sbajato
" A Ché, t' aricordi li momenti de 'na vorta,
Quanno che eravamo regazzi de borgata,
A ride, a scherzà all' osteria fori de Porta,
Quanno ce bastaveno 'n quartino e na risata?
C'era Giggi a pietralata che rompeva li cojoni,
E poi Mario er pellicciaro co' quell' artri du boiaccia
Uno era pietro. l'artro oreste, du' emeriti fregnoni
T' aricordi, ah Ché, li bagni drentro a Fiume,
E le corse giù pe' Ripa pe' rincorre 'e ciumachelle,
t'aricordi , a Ché.. A Ché..
..Aò, ma tu nun sei Checco!!!"
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1 commento:
e a chi non e' successo?
ah,aspetta.
a me credo.
bacio
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