... Così cantava Max Gazzè. L'imprevisto è parte della vita. Forse ne costituisce l'aspetto più stimolante, anche quando stravolge negativamente la nostra quotidianità. L'imprevisto genera crisi, ripiegamento, riflessione e sommovimento di idee, che escono dall'incubazione, dalla stasi, e si traducono in variabili e movimento. Perciò va riconosciuto subito e assecondato: l'imprevisto ci spinge alla ricerca. Come questo blog, anche se il fine non è chiaro neppure a me...
giovedì, agosto 03, 2006
"Ognuno fa quel che gli pare
E mangia i frutti dell' esperienza
Veste l' opera della sua manualità
Imparando le cose soltanto quando bisogna
Sommando il succo degli episodi
L' emotività naturale irrisolta
Per quella viscerale colpa
Che sta nella pigrizia dei modi
Noi tutti abbiamo di che bere
Attingendo come un gregge
assetati di un unico bicchiere
Le solite gocce
Esiste un' insana paura
Di cercare altrove il bisogno
ed appellarsi al sogno
Per una gioia che dura..
Come se uno sbaglio fosse dolore
E rischiare soltanto l' errore
Si prendesse tutta la posta
Lasciandoci niente in tasca
Tutto quell' amore disperso
Non era previsto
Esiste un' insana paura
Di cercare altrove il bisogno
Ed appellarsi al sogno
Per una gioia che dura.. "
Max Gazzè, " Non era previsto", tratta dall' album " Ognuno fa quel che gli pare" ( 2001).
Era inevitabile un tributo alla canzone che da il nome a questo blog, stupenda sotto ogni punto di vista..
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