Il mattino era stato uno sfogliare di pagine al sapore di caffè, uno sputare fumo sulle notizie di guerra, un incontrollato giramento di palle davanti alla foto di una morte "collaterale".
Scalia seguì un ricordo evocato da un canto in Re maggiore. C'erano i gabbiani e un sorriso timido, una partenza annullata, un'indecisione. Aveva sentito il calore di un'emozione lontana. Stupore, piacere, poi la realtà che tornava a sfigurare il suo tempo. Quell'attimo bastò per conferire al giorno che si chiudeva in una sfilata di nuvole, un significato non banale. Lo affascinava il non sapersi raccontare, il suo pattinare tra una poesia ed un lento ma costante cazzeggiare. Scalia alzò la testa, strinse i pugni, rimase ad aspettare la sera.
La pioggia lo avrebbe sorpreso sulla via verso casa.
3 commenti:
L' incedere lento e dinoccolato di scalìa conferiva sfumate pennellate di colore all' asfalto tiepido.. Pensava con una punta di deliziosa malinconia alla persona situata all' altro capo della parabola che partiva dai suoi desideri più puri e intatti.. E si ritrovò ad essere felice di non averla ancora conosciuta, pronto a lanciarsi in una folle corsa sulla strada , dove la linea dei suoi pensieri avrebbe inevitabilmente raggiunto l' Altra in un punto imprecisato dell' orizzonte.. L' orizzonte, pensò scalìa con un abbozzo di sorriso sulle labbra, era lì che avrebbe finalmente trovato la sua collocazione, come un gabbiano sullo sfondo di un quadro al tramonto.. Intanto, una brezza leggera gli scompose il colletto della camicia, ma Scalìa non se ne accorse. Faceva origami con gli scontrini del supermercato, intrecciando le dita in maniera convulsa...
Scalia aveva tutto il tempo per prendere la decisione sbagliata, una tra le tante.
Aveva imparato che per perdere tempo ci vuole coraggio. Avrebbe seguito ancora una volta il consiglio di Sgamas. Avrebbe goduto del suo tempo per poi prendere la decisione sbagliata... Intanto, LeCannù guardava Scalia e il suo cammino. Scalia si fermò, lo vide, socchiuse gli occhi. Un'intesa senza parole, un tacito affetto. Si voltò e continuò il con il suo passo.
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