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venerdì, agosto 04, 2006

It's up to you


Queste parole mi fuor porte in anglico idioma. Il costrutto fu rapidamente sciolto nella più amata lingua del Sì, ma il quarto d'ora successivo alla pronunzia fu un esercizio di interpretazione. Sinfonia di interrogativi o infernale bufera di congetture. Il vino non aiutò il ragionare, la favella si fece fioca di fronte all'umanità che pascolava nei dintorni. Io venni in loco d'ogne luce muto, che mugghia come fa mar per tempesta, se da contrari venti è combattuto... Illuminato dal sapore del Varnelli con ghiaccio o forse scosso dalla tramontana, risolsi l'enigma in una fragile lettura. Lasciai che il pensiero si sciogliesse nell'umidità di una stanza, mi abbandonai ad una tiepida risposta...

A l’alta fantasia qui mancò possa; ma già volgeva il mio disio e ’l velle, sì come rota ch’igualmente è mossa, l’amor che move il sole e l’altre stelle.

3 commenti:

sgamas ha detto...

non ho capito molto bene la situazione ma come dire..me piace.Caro Scalia è ufficiale, tu c'hai il bernoccolo della scrittura:vedi che devi fa.

Anonimo ha detto...

Così scrisse Sgamas. Scalia sorrise, accese una sigaretta in onore dell'amico musicante e cominciò a ragionare sul da farsi...

LeCannu ha detto...

Concordo col fratello sgamas. Inzuppa questa benedetta penna nel calamaio più spesso!

Tuttto bene, scalìa? Noi Ti si aspetta, eh!