Ho chiuso gli occhi per farmi accarezzare meglio dal gracchiare di un vinile, da note impolverate vecchie di trent'anni. E' passato un canto sottile di tromba, un fruscio di spazzole sul rullante, un pianoforte, un contrabbasso cupo ad avvolgere tutto. E' passata una musica ed un inevitabile sfilare di pensieri, a volte ricordi. Una sigaretta si è spenta sotto un instabile cilindro di cenere. Il pomeriggio è diventato sera. L'orologio sulla parete segna le 7.03. E' fermo da tre giorni. In quest' angolo di mondo da tre giorni sono le 7.03. Per rimanere al passo con i tempi, dovrei comprare una batteria nuova.
E non so se sia il caso.
2 commenti:
ma che minchia della minchia di una minchia..chiaro il concetto?
Super.
Guai a te se le compri!..maledette batterie. Inutili.
Vieni a trovarmi quando hai tempo..ehehe.
Kiki.
Posta un commento