... Così cantava Max Gazzè. L'imprevisto è parte della vita. Forse ne costituisce l'aspetto più stimolante, anche quando stravolge negativamente la nostra quotidianità. L'imprevisto genera crisi, ripiegamento, riflessione e sommovimento di idee, che escono dall'incubazione, dalla stasi, e si traducono in variabili e movimento. Perciò va riconosciuto subito e assecondato: l'imprevisto ci spinge alla ricerca. Come questo blog, anche se il fine non è chiaro neppure a me...
mercoledì, agosto 09, 2006
Un 28 di Luglio
L' insostenibile leggerezza del palco, col suo fardello di luci e le sue inesauribili risorse, accompagnò Le Cannù come una azzurra nave da crociera nel limbo delle sensazioni inespresse e turbinanti.. Era bello ascoltare le chitarre acide, le armonizzazioni allegre dei musicisti attempati ( ma solo nella forma). La sostanza regalava continue infusioni di allegria e deja vu, la massa vociante e chiacchierona era per Le Cannù soltanto un orpello colorato e bidimensionale..
Avrebbe voluto che quel momento continuasse per tutta la notte, ma era consapevole che, sulle note dei brani più famosi, avrebbe incominciato a respirare quella sensazione di amarezza per un racconto breve che si spegne quando ha finito di autocompiacersi .
Gli sarebbe rimasto il ricordo fotografico, elettrizzante ma destinato a sbiadire, e l' amara consapevolezza di non aver mai condiviso un momento così particolare con una compagna che fosse degna di questo nome.
D' altronde, Le Cannù ne aveva di cocci da raccogliere nel suo personalissimo porto delle nebbie.
Sarebbe andato a casa, e avrebbe fumato con calma l' ultima sigaretta della giornata ,nella speranza che non avrebbe mai terminato di consumare sé stessa. Avrebbe guardato lo stesso, immutabile cielo, e forse sarebbe stato al riparo, per un pò.
Il cielo l' avrebbe ricoperto come una gigantesca e soffice coperta, le stelle sarebbero state i suoi peluches.
Notte, di nuovo notte, col suo carico di musica già scritta e melodie che qualcuno stava componendo...
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2 commenti:
io spero che non rimanga un "il ricordo fotografico" ma continui...che ci siano molti più ricordi !! ;) (ovviamente felici ;-) )
Un bacione!!
E grazie per avermi rivelato le tue abitudini...molto strane devo dire...:-P ..scherzooo! ;)
Ciao zara,
la bidimensionalità è un rischio a cui corrono incontro tutti i ricordi, almeno i miei. C'è sempre un particolare di cui perdo cognizione, sia esso di natura visiva, olfattiva o quant'altro.
Però sono riuscito scrivere una post abbastanza chiaro, almeno credo. Comunque mi piace...
Ciao!
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