Se avessi avuto il coraggio di innamorarmi di te, probabilmente mi sentirei molto peggio di come mi sento ora. La tua femminile saggezza, la tua poesia, il tuo corpo sudato di piacere sarebbero stati ogni volta come un dono immeritato, come un temporale d’estate. Avremmo riso, avremmo giocato all’amore rispettando quelle regole che gli amanti conoscono per averle imparate dai film e dai romanzi. Avremmo fatto tutto quello che una situazione del genere richiede, avremmo fumato sdraiati su lenzuola che portavano il tuo sapore. E poi un giorno ci saremmo lasciati, magari in una strada trafficata, in mezzo alla gente, ti avrei vista andare via con la borsa abbinata alle scarpe, il passo leggero e il pensiero chissà dove. Sarei rimasto fermo a guardarti per poi abbassare gli occhi sulle mie scarpe consumate e infastidito da un leggero dolore avrei acceso un’altra sigaretta e mi sarei voltato di nuovo per non vederti tornare. Se avessi avuto il coraggio di innamorarmi di te, in questa notte appiccicosa non starei qui da solo a parlare con il cielo. Forse ci saremmo già detti addio e alla compagnia delle stelle avrei aggiunto il pensiero del tuo corpo nudo sotto le mie dita. Ma c’è solo la notte, il rumore di auto lontane e una lingua d’aria che consola le tempie sudate. Verso sud pulsano timide le luci del lungomare, un cane abbaia, ho voglia di bere.
... Così cantava Max Gazzè. L'imprevisto è parte della vita. Forse ne costituisce l'aspetto più stimolante, anche quando stravolge negativamente la nostra quotidianità. L'imprevisto genera crisi, ripiegamento, riflessione e sommovimento di idee, che escono dall'incubazione, dalla stasi, e si traducono in variabili e movimento. Perciò va riconosciuto subito e assecondato: l'imprevisto ci spinge alla ricerca. Come questo blog, anche se il fine non è chiaro neppure a me...
venerdì, agosto 25, 2006
Valente coraggio
Se avessi avuto il coraggio di innamorarmi di te, probabilmente mi sentirei molto peggio di come mi sento ora. La tua femminile saggezza, la tua poesia, il tuo corpo sudato di piacere sarebbero stati ogni volta come un dono immeritato, come un temporale d’estate. Avremmo riso, avremmo giocato all’amore rispettando quelle regole che gli amanti conoscono per averle imparate dai film e dai romanzi. Avremmo fatto tutto quello che una situazione del genere richiede, avremmo fumato sdraiati su lenzuola che portavano il tuo sapore. E poi un giorno ci saremmo lasciati, magari in una strada trafficata, in mezzo alla gente, ti avrei vista andare via con la borsa abbinata alle scarpe, il passo leggero e il pensiero chissà dove. Sarei rimasto fermo a guardarti per poi abbassare gli occhi sulle mie scarpe consumate e infastidito da un leggero dolore avrei acceso un’altra sigaretta e mi sarei voltato di nuovo per non vederti tornare. Se avessi avuto il coraggio di innamorarmi di te, in questa notte appiccicosa non starei qui da solo a parlare con il cielo. Forse ci saremmo già detti addio e alla compagnia delle stelle avrei aggiunto il pensiero del tuo corpo nudo sotto le mie dita. Ma c’è solo la notte, il rumore di auto lontane e una lingua d’aria che consola le tempie sudate. Verso sud pulsano timide le luci del lungomare, un cane abbaia, ho voglia di bere.
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3 commenti:
è stupenda...grazie.
Prendere coraggio, sempre, riuscirci non è detto, provarci, in questi casi, è sempre giusto..
bel post, scalia..
Bellahh!
..amor di giovane, trotto d'asino..
(tanino)
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