... Così cantava Max Gazzè. L'imprevisto è parte della vita. Forse ne costituisce l'aspetto più stimolante, anche quando stravolge negativamente la nostra quotidianità. L'imprevisto genera crisi, ripiegamento, riflessione e sommovimento di idee, che escono dall'incubazione, dalla stasi, e si traducono in variabili e movimento. Perciò va riconosciuto subito e assecondato: l'imprevisto ci spinge alla ricerca. Come questo blog, anche se il fine non è chiaro neppure a me...
sabato, settembre 30, 2006
26 lo scorso 26
Una mancanza imperdonabile. Per chi non lo sapesse, questa è la mia sorellina Silvia, anche conosciuta come Madame Le Cannu o la Madame, che ha compiuto 26 anni lo scorso 26 settembre. Non basta un post a testimoniare tutto il bene che le voglio, ma assolve almeno alla funzione di farle i migliori auguri di compleanno, ora che si trova in terra iberica. Un bacione grande, con tutto l' affetto possibile..
Il Numero Cento
Cento post di , sorprese, delusioni, futilità, imprevedibilità. Spesso abbiamo scritto pagine di banale quotidianità, spesso abbiamo creato dei piccoli capolavori di intuizione. Spero continueremo così, all' insegna dell' imprevisto e dell' entusiasmo. Senza candeline, torte o festoni, auguro a tutti i collaboratori del blog un buon fine settimana. E spero di ritrovarli qui anche domani, persone tra i numeri.
Incominciamo di nuovo a contare..
27 volte Valda
Mi piace figurarmelo così: sorriso sornione, colorito rubicondo, senza un pelo sul volto, così profondamente belga senza esserlo. Perchè lui è cittadino del mondo( ma anche un pò rompipalle ). Approfitto dell' occasione per fargli tanti auguri di buon compleanno. Sarà anche la mia nemesi, ma non riesco ad essere cattivo con lui nel giorno del suo genetliaco..
Auguri, Sandro!
venerdì, settembre 29, 2006
29 Settembre
giovedì, settembre 28, 2006
Fiesta
martedì, settembre 26, 2006
Breve storia inutile
Incontro
Ci incontrammo per caso nel Caffè della stazione centrale. Il suo sguardo mi colse di sorpresa in un lungo,interminabile sbadiglio. Pensai a qualche parola da rivolgerle, ma era troppo difficile assemblare quel fruscio di sillabe mattutine in una frase lucida e razionale.
Di anni ne erano passati, e tanti. Sarebbe stato difficile ritrovare il filo del nostro discorso.
Continueremo a volare alto perchè è nella nostra essenza, oppure perchè quel gesto appartiene al sogno di un altro? Siamo sempre e solo noi stessi, e non vale mai la pena indossare una maschera, per quanto bella e varipinta essa sia. Volare alto, ergersi al di sopra di tutto, mai al di sopra di noi stessi per guardarci come in un film. E soprattutto, mai per consentire a qualcuno di mandare avanti o indietro la pellicola...
lunedì, settembre 25, 2006
strani giorni
Gravi silenzi snocciolati da sere di paglia e nervi che ci segano i respiri. forse c'è stata una scintilla secolare in questo anno malato di non amore Noi come vampiri a succhiarci sotto, coni di sabbie mobili inghiottiti dalla tua insalata. forse c'è stata una scintilla secolare in questo anno malato di non amore (fratelli Gazzè)
Gubbio
Lo stage è terminato ieri, tra piacevoli abbuffate di carne, vino rosso al sabato sera ed un proficuo laboratorio in alta montagna la domenica mattina, tra freddo pungente e l' incubo delle pulizie di casa che ha dominato le nostre giornate.. Come l' anno scorso, l' esperienza dello stage si è rivelata fondamentale per la coesione del gruppo, ed ancora una volta abbiamo avuto la riprova che se l' Ospite non è un pò ameno le cose non vanno come dovrebbero.. Grazie a tutti, e bentornato a me!
domenica, settembre 24, 2006
Higuerra, te saluto.
Se il buongiorno si vede dal mattino (pessimo modo di cominciare una frase) l'ennesima fuga non sortirà grandi rivoluzioni nella mia vita, visto che sto rischiando di lasciarmi alle spalle molti piccoli ma rognosi problemi irrisolti, che prima o poi riaffioreranno all'ordine del giorno, magari sotto forma di fantasmi, che è peggio. Ad ogni modo tra dieci giorni parto, e non nascondo che questa frase, a pronunciarla anche mentalmente, mi dà un brivido al perineo; mi piace credere che i problemi di oggi saranno presto soppiantati da altre preoccupazioni, in parte inedite per la mia psiche: leggi "lavoro". E ciò è bello. Mi rendo conto che sto partendo proprio per questo, per erigere un nuovo spartiacque artificiale tra due giovinezze, per sbarazzarmi concretamente dell'annosa emicrania universitaria ed accedere alla lucidità o all'ebbrezza motivata.
Non mi va di fare grandi progetti. A vent'anni mi pareva tutto possibile perché non avevo alcuna necessità.
Ho voglia di kebab. Incomincia a mancarmi Parigi, e non me lo sarei mai aspettato. Si tratta però di una mancanza indolore, di una nostalgia tenera, senza rimpianti. Perché in fondo non è la città che mi manca, non è la gente, ma quel modo di vivere una città come fosse il Monopoli, o un altro gioco qualsiasi, magari una caccia al tesoro. E questo posso farlo anche a Barcellona.
E poi l'estate è finita: ecco un'altra frase che mi arrazza.
Non mi pare inopportuno che la felicità si fondi sul nulla, anzi.
Qualcuno suona il flauto in cortile
Non sono in vena di calcoli esatti ma se le mie primavere sono ventisei più un'estate e una bustina d'autunno, allora le mie domeniche sono già più di milletrecento.
Con gli altri giorni della settimana è più facile confondersi. Lunedì lo riconosci, ahimé, perché viene dopo domenica. I giorni seguenti sono l'indistinto bel mezzo della settimana, quelli più rassicuranti; il loro ordine è casuale, puramente cronologico, tutto fuorché gerarchico: martedì, mercoledì, giovedì. E questo è il bello, a pensarci bene. Il venerdì ha una punta in più d'amaro ma c'è chi lo apprezza, bisogna abbinarci il vino giusto e pronunciare una "u" francese entro l'ora di pranzo. Il sabato, ti dirò, ancora ancora esercita un certo fascino aguzzo sulla mia sensibilità da bassofondo, ma è sempre di più un aperitivo di quelli che ti levano irrimediabilmente l'appetito.
Ma la domenica, lo dice pure una vecchia canzone, è un'altra cosa. E' un giorno grasso, senza ombre, sordo, allegramente funebre. Pare ci sia sempre qualcuno che suona il flauto in cortile.
Un giorno, mi ci gioco tutto, capirò la domenica; sarà di domenica, che la capirò.
sabato, settembre 23, 2006
Delitto o castigo?
Fascista,caro Higuerra, sarebbe stato impedirti di parlare, sempre e comunque. Io ho solo evitato che nel mio blog ci fosse qualcuno che, al posto di contribuire allo sviluppo ed al miglioramento del medesimo, ha come unico obiettivo quello di criticarlo e di offendere il padrone di casa. Il signor Higuerra ritiene poi di poter definire le sue ormai sempre più frequenti offese come "critiche ben motivate": i suoi post e commenti sono disponibili a tutti e tutti potranno da soli giudicarne la natura. Io da parte mia credo che fosse suo unico obiettivo quello di rendere ridicola la mia persona ed è per questo, e solo per questo , che gli ho tolto (nel mio spazio e solo nel mio spazio) la possibilità di farlo. Un membro dovrebbe avere a cuore la qualità del blog nel quale scrive, dovrebbe contribuire alla buona riuscita del medesimo: o sbaglio? Inoltre non sono mai riuscito a capire perchè nel suo blog (Cafè absurd) o in questo nel quale ora scrivo, il signor Higuerra non abbia avvertito la necessità di fare le stesse critiche ed osservazioni che invece certosinamente fa sul mio. Qualcosa di personale forse? o forse questi ultimi due blog sono perfetti? partecipare in veste di contributors al mio blog non è un diritto, ma un privilegio che come gli ho concesso così ho ritenuto di potergli togliere. E' questa la differenza tra il mio comportamento e quello di quanti lei, caro Higuerra, chiama fascisti-stalinisti: loro negavano i diritti, io solo i privilegi.
grazie ancora al padrone di casa: mit liebe Sgamas
venerdì, settembre 22, 2006
Inaugurazione
Non si può certo dire che l 'inaugurazione del centro culturale " Prisma" abbia registrato il pienone dal punto di vista delle partecipazioni umane, il locale avrà ospitato si e no 25 persone nell' arco di tutto il pomeriggio. Ma l' attività di plasmatore di palloncini al servizio dei bambini è stata quantomeno esaltante, credo di aver capito cosa voglio fare da grande...
In un tripudio di colori e forme, io ed Arianna continuavamo imperterriti a fabbricare cani, topolini, fiori, spade, per grandi e piccini. I marmocchi se ne sono andati col sorriso sulle labbra, ma credo che noi fossimo più contenti di loro..
giovedì, settembre 21, 2006
Raging Bull
Fronte del porto. 1954
martedì, settembre 19, 2006
Ne t'inquiéte pas
Era sereno, o forse aveva trovato una buona scusa da dare a se stesso.
Topo Rosso
lunedì, settembre 18, 2006
Bozze
domenica, settembre 17, 2006
Sabato sera..
A volte i luoghi più banali possono risolvere una serata. Soprattutto quando la compagnia non ha bisogno di particolari contesti per dare il meglio di sé stessa.. E così, tra parole crociate insolubili e lezioni di storia impartite da un improbabile prof. toscano impersonato dal dottor sgamas, casa Le Cannù è divenuta per qualche ora un allegro simposio, tra brindisi a base di vino rosso e scatti fotografici con un assurdo cappello a due punte... Il resto è solo chiacchiare e distintivo...
sabato, settembre 16, 2006
Collegamenti di servizio
Previa consultazione con Peppino Corona, si è stabilito che in data - giovedì 21 settembre - si inizierà a registrare. L'auspicio è di buona riuscita, ma quale sarà il risultato è ignoto a tutti fuorchè al Dio...
venerdì, settembre 15, 2006
Il Mare vista Andrea
Non sono un amante delle vacanze marittime, questa è la verità. Mi affascinano, si, paesaggi di indiscutibile bellezza come quello raffigurato, ma stare ore ed ore a sorbirmi la canicola sabbiosa e il carnaio incessante e sudaticcio che riempie il bagnasciuga non mi rilassa affatto. Mi piace il mare in sé, tuffarmi in acqua, scendere in apnea finchè non mi scoppiano i timpani, tenere gli occhi aperti per una visuale differente seppur sfocata, toccare il fondo sabbioso e sdraiarmi per ammirare il sole che filtra attraverso la coltre liquida. Mi piace nuotare, immergermi, poi nuotare ancora e sfiancarmi fino a non poterne più. Ma il mio piacere finisce qui. Mi piace avere un rapporto discontinuo con il mare, salutarlo da lontano d' inverno, viverlo fin nel profondo d' estate, eludendo qualsiasi logica di tipo vacanziero. E se fossi un pò più sconsiderato, inizierei anche a scavare buche enormi per seppellirmici dentro fino al collo e a costruire castelli con la sabbia ,come quando ero bambino.
giovedì, settembre 14, 2006
Quasi Notturno
mercoledì, settembre 13, 2006
Latitudine Magliana
14.9.1998
Non ricordo con esattezza che giorno fosse, né se il cielo quel giorno fosse limpido o se c'era qualche nuvola qua e la' a colorarlo di malinconia.
Ricordo però che mi svegliai d'improvviso molto prima che la sveglia decretasse l'inizio della giornata. Ero teso e mia madre lo capì subito; mi diede una carezza e mi disse di non preoccuparmi perche' in fondo anche quel giorno sarebbe passato come tutti gli altri...senza far rumore.
Indossai i miei vestiti più belli soffermandomi compiaciuto davanti allo specchio: capii solo molto più tardi che l'immagine riflessa in quello specchio non sarebbe stata più la stessa.
Ero un ometto ormai e potevo andare a scuola senza che nessuno mi accompagnasse.
Lungo la strada ebbi poco tempo per riflettere: la città palpitava già da qualche ora ed io,in mezzo a quella folla impazzita,mi sentivo diverso . Loro sapevano già dove andare, chi avrebbero incontrato, cosa avrebbero fatto e a che ora sarebbero tornati a casa. Io andavo incontro ad un mondo nuovo a tinte verdi chiaro: non sapevo chi avrei avuto davanti, cosa avrei dovuto rispondere se qualcuno mi avesse interpellato, a che ora sarei entrato e quando mi sarei incamminato per la via del ritorno. Era, quella, l'età in cui la vita mi aveva mostrato solo le sue stanze più accoglienti.
Mi trovai davanti all'ingresso: c'erano tanti ragazzi la fuori, qualcuno già con la sigaretta in bocca.Sorrisi e mi accorsi di non avere più paura. Una volta entrato una donna con un camice azzurro mi disse di unirmi al IV D nell'atrio della scuola. Fu li che lo incontrai: ricordavo di averlo già visto alla cerimonia di accoglienza e non mi aveva fatto una buona impressione; sapevo già che avrei dovuto imparare a convivere con quel suo ghigno fastidioso ma, tutto sommato, da bravo ragazzo. Nessuno dei due avrebbe mai immaginato quello che saremmo diventati l'uno per l'altro.
P.S. Dedicato a mia sorella che domani inizierà il ginnasio.
Sorprese
Bisogna riabituarsi al piacere della sorpresa. Capito, Le Cannù? Alle piacevoli sorprese. Perchè è così difficile esternare la propria felicità per un bel gesto, brutto idiota? Vedi, stai parlando di te in terza persona e questo non va bene. Non tocca ad un altro te stesso farti vedere le cose nella giusta prospettiva, devi farlo tu. E mi sembra ci stia riuscendo benissimo.. vedi, non è difficile? Hai accettato con gioia. E questo è un grande passo avanti. Lascia che il tuo corpo metabolizzi e si esprima come è giusto che sia.
martedì, settembre 12, 2006
Quando si dice una bella foto..
... Vorrei preconizzarlo al mio amico matilicense: basta una digitale, un pò di ispirazione e di luce radente e il gioco è fatto. Con due secondi ed un rapido scatto puoi ottenere un' immagine estremamente suggestiva, senza appostamenti interminabili nei quali l' uomo diventa schiavo dell' obiettivo. Ma forse è solo una questione di obiettivi, e ovviamente di metodo. Io mi tengo il mio marco aurelio al tramonto, catturato con mano da profano: il matilicense coltivi pure l' hobby della fotografia professionale, che gli è così congeniale. Ma non mi chieda più di posare per lui!!
p.s.: giorgetto, se mai leggerai questo post: grazie per la foto e per la dedica..
Balle
Non ricordo se fosse l' estate del 1974, oppure quella del 1987, o quella del 2006. Forse non era nessuna delle tre, forse doveva ancora venire. Comunque, in quel di ferragosto posai per una foto georgica sotto la pressione del buon Matilicense, che, al solito, si era attrezzato di buona pazienza e obiettivi fantascientifici. Le rovine di ostia antica e il castello di giulio secondo erano tra i soggetti preferiti dei suoi scatti: lunghi, interminabili scatti sotto la canicola estiva, che mi annoiavano non poco..
C' è da dire che fu un ferragosto sui generis, estremamente piacevole ad ogni modo. Ostia antica sembrava rivivere all' ombra dei pini mediterranei e del fragrante profumo del grano appena tagliato, che giaceva nei campi adiacenti compresso in enormi balle di fieno. Ho sempre amato arrampicarmi su queste piccole, bionde montagne, più comode di qualsiasi letto e più confortevoli di molti abbracci.. così, il buon matilicense mi propose di ritrarmi nella posa che potete ben vedere. In realtà, avrei voluto un' espressione più rilassata, invece della rigidità da sentinella che mi contraddistingue nell' immagine, forse segno di un' incapacità sempre più forte a distendermi..
Anche quel ferragosto è passato oppure passerà, chissà se le balle resteranno..
domenica, settembre 10, 2006
sabato, settembre 09, 2006
Ariva l'urtimo co' tutti i bicchierini
Mi abbandonai al sonno sorridendo al tempo statico e a quei bambini per strada che facevano festa.
venerdì, settembre 08, 2006
Altrovando
Non realizzai immediatamente di essere giunto a destinazione. Ero così immerso nei miei pensieri che la fitta schiera di baracche, arbusti e voci confuse nascoste dai cortili scorrevano accanto a me senza che ne riuscissi a ravvisare il sapore. Eppure quello era un altrove come pochi altri. Non l' avevo cercato forse a lungo? Fui ridestato da un lungo e sinuoso ramo d' edera che mi solleticò malizioso il dorso della mano che avevo pigramente appoggiato in tasca. Mi accorsi dunque di essere giunto al civico 91, numero che nella cabala del mio paese significa " e adesso?". E adesso.. Non sapevo cosa sarebbe successo. La casa appariva silenziosa e lontana, eppure non disabitata. Sapevo che una volta superato il cancello arrugginito d' ingresso, avrei dovuto fare i conti col campanello( che sarebbe stato sicuramente stridulo come la voce di una vecchia zitella) e quindi con la presenza che avrebbe inevitabilmente aperto la porta. Ma d' altronde, ero consapevole dei rischi insiti in quel piccolo, lungo cammino che avevo deciso di percorrere, e allo stesso tempo sapevo che non avrei avuto nulla da temere. Decisi che per quel giorno non avrei più usato condizionali nelle mie riflessioni o nei miei eventuali discorsi. Tutto ciò che restava era la consapevolezza della mia corporea stabilità e di un punto interrogativo a forma di pomello in ferro arrugginito. Ed era già un grosso passo avanti. Spinsi pian piano il cancello, che cigolando mollemente acconsenti all' accesso..
8 Settembre 1943
" Signor colonnello, è successa una cosa stranissima: i tedeschi si sono alleati con gli americani!"
Con questa frase pronunciata da albertone nel celebre film di Comencini, " Tutti a casa", è facile comprendere il senso di smarrimento e paura che accompagnò le truppe italiane all' indomani del proclama del maresciallo badoglio. L' 8 settembre rappresenta una cesura importante nella storia del nostro infelice paese, pur essendo un 'abdicazione alla sovranità da parte di quelle che avrebbero dovuto essere le autorità legittime. Da questa data in poi, il nostro suolo vide sangue a non finire, sparso sia dai carnefici in camicia bruna spalleggiati dai repubblichini, sia da quanti perpetrarono la causa giusta della lotta di liberazione e di resistenza. Quei partigiani che oggi godono di così tanti detrattori e che furono la vera anima di un paese martoriato e desideroso di riscossa e di dignità. L' 8 settembre è confusione, delusione per una guerra non voluta, rabbia verso una dittatura sciagurata ed una casa regnante inetta, ma è soprattutto rinascita.
giovedì, settembre 07, 2006
Nòstoi, ovvero ritorni
Mi ero assentato un momento. Non era stato un moto volontario in realtà, ma un vortice di pensieri che impietosamente mi risucchiòrno all' interno del mio dedalico encefalo, tenendomi nascosto ai più. Il richiamo di un paesaggio scoperto per caso mi ha riporato tra voi, la luce flebile del tramonto mi ha dato carica. Ed ora sono tornato, sempre un pò indefinito, ma sempre più avanti...
mercoledì, settembre 06, 2006
Petit divertissement (della serie: quanto ci piace il flusso)
Scena 1
Interno giorno
Personaggi: Flusso, Sgamas, Higuerra
Biblioteca piuttosto affollata, con alcune postazioni internet. Brusio di sottofondo.
Carrello dall'alto. La camera si ferma ad altezza sguardo e avanza all'interno della sala in soggettiva da dietro. Rumore di passi. La camera si ferma davanti a una postazione internet dove sono seduti Sgamas e Higuerra intenti a scrivere qualcosa. Sgamas e Higuerra si girano verso Flusso.
SGAMAS: (a voce alta) anvedi bada...bella flu'!
HIGUERRA: (entusiasta) bella ao', come stai? Ma pensa che stavamo proprio a parla'de te!
(Sguardi di disapprovazione provenienti dal resto della biblioteca per il casino che stanno facendo Sga e Hig)
SGAMAS: si, era tutto 'n discorso sur blog, sulla storia quella che ce raccontavi sui punti e sulle virgole...
HIGUERRA:...si quello che comunque uno deve sta'ner flusso perche'...perche''....
SGAMAS: (interrompe)...ma pperche'ce se sta dda paura...ventilato, fresco...
HIGUERRA:infatti, 'o dice pure LeCannu...no?
(Sga e Hig si fermano e fissano intensamente Flusso, quasi attendendo una sua massima o la rivelazione del luogo in cui e'nascosto il Graal. Flusso li guarda, sconsolato).
FLUSSO: rega'...pausa sigaretta?
(Rumore di sedie. Sga e Hig si alzano in piedi e si avviano con flusso a fumarsi una paglia. Raggiungono LeCannu che sta gia'all'ottava sigaretta della giornata).
NdA: ogni riferimento a Flusso, Higuerra, Le Cannu e Sgamas e' puramente casuale. L'autore si scusa per le eventuali imperfezioni di linguaggio cinematografico che e'sicuro gli altri bloggers cinofili saranno in grado di correggere. La soggettiva sul flusso che entra in biblioteca e'una delle migliori idee che abbia mai avuto...pensate le altre. Comunque queste righe non hanno alcun altro significato se non quello di mettere in scena l'ispirazione proveniente dai post flusso dedicati. Spero cio'non provochera'una crocifissione del sottoscritto in sala mensa.
Che il flusso sia con voi,
vostro Cyb
martedì, settembre 05, 2006
En passant
p.s. baci Sgamas
domenica, settembre 03, 2006
Apologia del ritorno
L'indugio non-era-previsto. La decisione arrivò improvvisa. Licenziò una non-motivazione ad effetto che lo sollevò dalle sue responsabilità. Si guardò nella polvere dello specchietto retrovisore, sorrise, si sentì avvolto da una soddisfazione nuova. Pensò al sorriso tagliato del Bisca e alle sue parole al doppio malto, ad un discorso ben articolato e convincente. Un ipotesi di fallimento si affacciò in quella festa di gagliardi pensieri: si permise la confidenza di mandarla a fare in culo.
La razionalità aveva perso qualsiasi velleità di rivincita.
sabato, settembre 02, 2006
Tris
venerdì, settembre 01, 2006
Interno Settembre
Settembre si apre così, come uno scorcio a lungo sognato, come una finestra luminosa su un cortile pieno di verde. E' una primavera non convenzionale, il richiamo delle idee tornate dall' oblio del viaggio augustino... Settembre è dynamis, il pendant necessario all' Aprile ormai lontano eppur vicino.