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venerdì, settembre 15, 2006

Il Mare vista Andrea


Non sono un amante delle vacanze marittime, questa è la verità. Mi affascinano, si, paesaggi di indiscutibile bellezza come quello raffigurato, ma stare ore ed ore a sorbirmi la canicola sabbiosa e il carnaio incessante e sudaticcio che riempie il bagnasciuga non mi rilassa affatto. Mi piace il mare in sé, tuffarmi in acqua, scendere in apnea finchè non mi scoppiano i timpani, tenere gli occhi aperti per una visuale differente seppur sfocata, toccare il fondo sabbioso e sdraiarmi per ammirare il sole che filtra attraverso la coltre liquida. Mi piace nuotare, immergermi, poi nuotare ancora e sfiancarmi fino a non poterne più. Ma il mio piacere finisce qui. Mi piace avere un rapporto discontinuo con il mare, salutarlo da lontano d' inverno, viverlo fin nel profondo d' estate, eludendo qualsiasi logica di tipo vacanziero. E se fossi un pò più sconsiderato, inizierei anche a scavare buche enormi per seppellirmici dentro fino al collo e a costruire castelli con la sabbia ,come quando ero bambino.

9 commenti:

daniela ha detto...

...allora non possiamo andare al mare insieme. Io passo ore a prendere il sole. Sempre in compagnia di un buon amico, o di un buon libro, meglio un buon libro che è più facile da trovare! Tu ti annoieresti. Nuotare mi piace tanto invece ma non lo faccio mai, troppo faticoso! Potrei seppellirti nella sabbia però, che dici? Forse sarebbe un buon compromesso!

LeCannu ha detto...

... basta che non mi sotterri tutto, ho ancora problemi a respirare sotto la sabbia!

Un bacio

KikiPetite ha detto...

I primi cinque anni della mia esistenza li ho vissuti a Gaeta..qui, sul litorale laziale.
Un borgo medievale splendido.
Mi sembra ancora di poter godere della visione dei mille colori dei fiori del mio giardino, del profumo della pioggia che annaffiava il prato, e mi sembra ancora di vedere quella bambina, con gli stivali di gomma, che usciva a guardare le lumache sulle cortecce degli alberi e poi...Lui. Il mare. In tempesta. Il mare d'inverno. Quello tutto increspato, quello arrabbiato che si infrange sugli scogli..quello di cui non riesci a vedere la fine e sembra che tra cielo e mare non ci sia differenza ed allora..te ne resti lì per ore a guardarlo,ad apprezzarlo.
E la neve sulla spiaggia. Dio, che ricordi. Io piccola piccola per mano a mia madre.

E poi arriva la primavera. Le prime passeggiate sulla sabbia un pò umida, a piedi nudi..le corse e le risate ed il fiatone per rincorere la palla.

Ed il faro.
Il faro..che tutte le notti, girando-girando, illuminava il soffitto della mia stanza..

Grazie per avermi fatto ricordare tutte queste cose..

Ps. Prima o poi, quella casa, me la ricomprerò.. :)
Un abbraccio.

K.

LeCannu ha detto...

...Di nulla, kiki. Mi fa piacere che queste due righe ti abbiano riportato alla mente dei bei ricordi.. Non sono mai stato a gaeta, tutti mi dicono che è bellissima e ormai ci credo davvero! Anche se qui ad ostia il mare non è così bello, mi piace comunque guardarlo dal pontile, d' inverno... è forse lo spettacolo più degno di rilievo in questa periferia dimenticata dagli uomini.

Un abbraccio a te, ciao!

Anonimo ha detto...

anche io adoro nuotare e passerei ore a lasciarmi cullare dalle onde, ad immergermi, a scchizzare i compagni di sventura... ti direi andiamo insieme a farci una bella nuotata ma sono sicuara che uno dei due non tornerebbe a galla...
mille baci M.

magritte ha detto...

...io quella foto la conosco...

LeCannu ha detto...

@valda: lì hai perso la tua occasione irripetibile di farmi sfracellare sulle rocce sottostanti..

magritte ha detto...

...ci saranno altre occasioni, non temere...uahuahuahuhauhauhauh...

LeCannu ha detto...

@valda: attento, posso attivare il mio agente a bruxelles in ogni istante..