
Non ricordo se fosse l' estate del 1974, oppure quella del 1987, o quella del 2006. Forse non era nessuna delle tre, forse doveva ancora venire. Comunque, in quel di ferragosto posai per una foto georgica sotto la pressione del buon Matilicense, che, al solito, si era attrezzato di buona pazienza e obiettivi fantascientifici. Le rovine di ostia antica e il castello di giulio secondo erano tra i soggetti preferiti dei suoi scatti: lunghi, interminabili scatti sotto la canicola estiva, che mi annoiavano non poco..
C' è da dire che fu un ferragosto sui generis, estremamente piacevole ad ogni modo. Ostia antica sembrava rivivere all' ombra dei pini mediterranei e del fragrante profumo del grano appena tagliato, che giaceva nei campi adiacenti compresso in enormi balle di fieno. Ho sempre amato arrampicarmi su queste piccole, bionde montagne, più comode di qualsiasi letto e più confortevoli di molti abbracci.. così, il buon matilicense mi propose di ritrarmi nella posa che potete ben vedere. In realtà, avrei voluto un' espressione più rilassata, invece della rigidità da sentinella che mi contraddistingue nell' immagine, forse segno di un' incapacità sempre più forte a distendermi..
Anche quel ferragosto è passato oppure passerà, chissà se le balle resteranno..
4 commenti:
mah...secondo me son tutte balle
Sei del quartiere... e se sei del quartiere devi indossare quella fottutissima maglietta dei Dodgers.
Minchia, mai visto tanto Cannucciari dentro una maglietta...
ma guarda che ometto fascinoso mi stai diventando... mi toccherà diventare gelosa di altre adepte?
M.
Cara martola, grazie di aver lasciato un commento.. Sei sempre troppo buona, ma stai tranquilla: le donne si terranno a debita distanza se tu saprai alzare la voce..
Un bacio dal tuo Maestro.
Ciao!!
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