Per tanto tempo sono stato lontano. Lontano da un tramonto, da qualche amico innamorato, da un pianoforte che non ho mai suonato, da una donna che ormai ho perduto. Sono andato lontano per il gusto di farlo, senza avere risposte da cercare, senza chiedermi quanto sarebbe durato. Ho passeggiato per le strade d'Europa, ho incontrato migliaia di facce che non ricordo, ho mangiato kebab e cheeseburger, ho bevuto birra annacquata. Mi sono specchiato nel finestrino di un treno che tagliava la notte di Francia, ho visto morire un piccione, ho fumato erba con un tizio di Potenza alla stazione di Madrid. Ho imparato a dire posacenere in inglese, mi sono perso al Louvre e ho capito che non bisogna innamorarsi di donne bellissime… ... Così cantava Max Gazzè. L'imprevisto è parte della vita. Forse ne costituisce l'aspetto più stimolante, anche quando stravolge negativamente la nostra quotidianità. L'imprevisto genera crisi, ripiegamento, riflessione e sommovimento di idee, che escono dall'incubazione, dalla stasi, e si traducono in variabili e movimento. Perciò va riconosciuto subito e assecondato: l'imprevisto ci spinge alla ricerca. Come questo blog, anche se il fine non è chiaro neppure a me...
giovedì, settembre 14, 2006
Quasi Notturno
Per tanto tempo sono stato lontano. Lontano da un tramonto, da qualche amico innamorato, da un pianoforte che non ho mai suonato, da una donna che ormai ho perduto. Sono andato lontano per il gusto di farlo, senza avere risposte da cercare, senza chiedermi quanto sarebbe durato. Ho passeggiato per le strade d'Europa, ho incontrato migliaia di facce che non ricordo, ho mangiato kebab e cheeseburger, ho bevuto birra annacquata. Mi sono specchiato nel finestrino di un treno che tagliava la notte di Francia, ho visto morire un piccione, ho fumato erba con un tizio di Potenza alla stazione di Madrid. Ho imparato a dire posacenere in inglese, mi sono perso al Louvre e ho capito che non bisogna innamorarsi di donne bellissime…
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2 commenti:
Per tanto tempo sono stata lontana. Lontana con la mente, lontana da qualche amica innamorata, dal suono di un violino, da un uomo che ormai ho perduto. Mi sono buttata sul mio letto a guardare il soffitto, senza avere risposte, chiedendomi perchè proprio a me. Ho viaggiato nel mondo dei ricordi, ho incontrato sorrisi, frasi e pensieri. Mi sono guardata allo specchio e ho visto una donna fallita .. e ho capito che nn bisogna innamorarsi di un uomo!
Amerò me stessa di quell'amore che gli avevo promesso ... mi amerò follemente e non mi lascerò mai più.
Sono una amica di Sara ... era nel tuo gruppo. Ciao
Ciao Claudia, ti ho risposto nel tuo neoblog... questo post, ahimè, non è mio, ma del poeta scalia, assieme al quale condivido il condominio noneraprevisto, del quale però sono l' amministratore. Democratico, ma pur sempre amministratore! Torna presto a trovarci,
Ciao e buon lavoro col tuo blog!
E' stato un piacere!
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